Riemerge dalle nebbie del passato, grazie ad una benemerita ristampa in vinile (500 copie) della Schema, quello che può essere considerato il Santo Graal della musica italiana, conosciuto per lo più dai soliti iniziati di deviate “stranezze” vintage italiche (vedi i consueti Demdike Stare) o da avidi mercanti, data la sua quotazione nella introvabile versione originale. Vediamone i
I Psyclones erano una band che gravitava in quella San Francisco (Residents, Chrome, Minimal Man, Factrix, Tuxedomoon) che, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, sconvolse come non mai, le fondamenta del rock. Della band in questione si sa tuttora molto poco. La formazione originale comprendeva solo due elementi: i polistrumentisti Brian Ladd
I GustoForte tornano dopo circa 30 anni con un’aggressiva creatività ad infiammare i bassifondi musicali romani, con un nuovo album Quinto Quarto, dalla bellissima copertina stile teatro della crudeltà. In questo nuovo lavoro i capitolini Roberto Giannotti (percussioni, voce, elettronica), Stefano Galderisi (basso e contrabbasso), Francesco Verdinelli (alla chitarra e alle tastiere) e Silvia Brunelli (batteria) con l’importante contributo
C’era nell’aria qualcosa di strano in Italia durante gli anni ’70! Anni fantasticamente eccentrici e allo stesso tempo inquietanti: libertà, trasgressione, eccessi, emancipazione sessuale, stile kitsch, TV a colori, ma anche violenta lotta politica, terrorismo, strategia della tensione, servizi deviati, logge massoniche, misteri vaticani, P38, eroina. Un particolare clima che influenzò inevitabilmente l’arte, il cinema, la
Nascosti tra le pieghe del tempo dimenticati da tutti, anche per la loro difficile reperibilità, vi sono album come 7 Trumps From The Tarot Cards And Pinions (1968) di Ruth White che se solo fossero stati più ascoltati, ora le nostre idee su come si sia evoluta e sviluppata la musica elettronica, sarebbero diverse. Oggi l’etichetta francese Black
La rivalità durante la guerra fredda nella corsa allo spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica non si svolgeva solo sul piano della tecnologia aerospaziale, ma anche nella costruzione di un immaginario futuristico capace di suggestionare le masse: immagini, films, musica, ma anche suoni elettronici prodotti dai primi sintetizzatori. A tal proposito uno dei più incredibili
L’estemporaneo ensemble composto da Domenico Guaccero, Bruno Tommaso, Alessandro Sbordoni e soprattutto Mario Schiano, uno dei padri del free jazz in italia, in omaggio al poema di Stéphane Mallarmé “Un Coup De Dés N’Abolira Jamais Le Hasard” (Un tiro di dadi mai abolirà il caso), uno dei punti di riferimento della poesia visiva, di cui non possiamo non citare anche il surrealistico tributo filmico di
Delle volte per sfuggire al continuo overload cognitivo ed esistenziale, sentiamo l’esigenza di volgere almeno uno sguardo ad un modello di vita essenziale e consapevole, basato su conoscenze semplici, ma profonde, eliminando tutto ciò che è superfluo. Un’occasione di “fuga” può venire anche da un disco impregnato d’Africa come Baxamaxam. Il caso ha voluto che il
Nella continua e costante ricerca di pregevoli albums da recensire che hanno subito soprattutto in Italia una scarsa o addirittura nessuna copertura mediatica sia su riviste cartacee specializzate sia sul web, voglio estrapolare quasi a caso dalla mia multiforme e variegata raccolta di “oscurità” discografiche, un album uscito solo su vinile nel 2003, su etichetta
Il compositore polacco di musica contemporanea Henryk Mikolaj Gorecki (1933-2010) è conosciuto soprattutto per il fenomenale ed inatteso successo di vendite, considerando l’ambito musicale di appartenenza, della quasi ormai “pop” Symphony No. 3 nella versione diretta da David Zinman con la London Sinfonietta e il soprano Dawn Upshaw, distribuita dalla Elektra-Nonesuch (Warner) nel 1992. La sua musica caratterizzata sempre da un forte riferimento
Il pezzo più raro e contraddittorio dell’etichetta folk-blues Takoma del compianto genio John Fahey, che ne conferma ancora una volta l’apertura mentale e musicale a dispetto dei bacchettoni conservatori del blues, è sicuramente questo album di musica elettronica “rituale” e primitiva proprio come la musica delle radici, uscito nel 1981, finalmente ristampato solo in vinile
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