Il verbo garage continua, imperterrito, a proliferare nel sottobosco musicale americano e non, senza volerne sapere di tirare le cuoia, probabilmente perché conserva sempre un carattere fottutamente trascinante. Ogni anno le quantità di proposte che vi mettono mano, provenienti da ogni parte del globo, sono smisurate e, a dire il vero, spesso di ottima fattura.