35 minuti e 21 secondi bastano affinché il nostro udito venga scosso e la nostra coscienza lacerata dalle estremità ultrasoniche dell’aretino Giovanni Mori e dai suoi spietati compagni d’avventura. Le Cose Bianche, con questo ennesimo “manifesto”, sembrano terminare concettualmente il filo conduttore partito con lo sconcertante Pornography Should Not Be An Illusion e proseguito con