Non è solo rock and roll … Sui Rolling Stones non riesco mai ad essere obiettivo perché sono semplicemente la passione che mi scorre dentro: ero un ragazzino vent’anni fa quando rincorrevo con lo sguardo Mick Jagger su quella passerella sognando un giorno di poterlo emulare. Il 21 giugno 2022 a Milano, allo Stadio San Siro, sembrava che il tempo per lui si fosse fermato al 10 giugno del 2003, la mia prima volta: si è dannato l’anima su quel palco e te lo dice con il suo corpo che se vuoi essere il miglior frontman della storia del rock lo devi fare cosi … senza risparmiarsi mai.

Ronnie Wood è “semplicemente” nato per essere un artista, suona ancora a livelli mostruosi, non deve essere facile migliorarsi dopo anni in giro per il mondo suonando ogni singolo giorno della tua vita, ora è diventato il punto cardine della band. Il mio caro “Keef” Keith Richards è l’artista che ameremo per sempre, la fatica e gli anni di eccessi li respira, li si può vedere nel suo volto e trasudano dalle sue mani: ci ha fatto un regalo, You Got The Silver (la canzone della mia vita) e solo questo vale già un concerto degli Stones. Caro Charlie Watts, hai creato un grande vuoto e ci sei mancato il 21 giugno, chissà quanto manchi a loro. Ritmo, immagini, sorrisi e la straordinaria eleganza di Charlie Watts: “Questo è il nostro primo tour senza Charlie e ci manca tantissimo”, lo spettacolo degli Stones comincia cosi!

Street Fighting Man fa capire già da subito che Mick Jagger è in forma smagliante, canta, corre senza risparmiarsi mai, da manuale. Keef e Ronnie hanno un suono potente e pulito ed ecco subito 19th Nervous Breakdown e dopo si festeggia il 50° di Exile On Main St. con la gloriosa Tumbling Dice. Ora è il mio momento! Sento il palco che mi chiama, eludo con un guizzo la sicurezza e sono nel PIT. Gli Stones omaggiano la loro carriera con Out Of Time, un brano dall’album Aftermath: qui inevitabilmente il mio pensiero e i miei sogni vanno dritti al genio di Brian Jones che suona la marimba, Ian Stewart all’organo e Jack Nitzsche al piano.

“Avete cantato benissimo, Milano – commenta Jagger – che bello essere qui”. I “ragazzi” vogliono cullare il pubblico con due capolavori che vanno dritti al cuore: Dead Flowers e Wild Horses, poi arriva la pioggia a colorare il tutto. “Milano, siete famosi per il canto, adesso tocca a voi”. Le gocce sono come le mie lacrime di gioia: You Can’t Always Get What You Want ha qualcosa di liturgico, tutti i 56 mila la cantano in coro, l’atmosfera è da gospel! Arriva anche il momento dell’apocalittica visione pandemica per gli Stones: Living In A Ghost Town. San Siro esplode e Keef è la sua dinamite, il suono della sua Telecaster è sporco, trascinante, la corda strappata del “Sol a vuoto” mi dà i brividi: SBRAAANG! È Honky Tonk Woman.

“Fa più caldo del quinto girone dell’inferno”, dice Jagger, prima di presentare il resto del gruppo: ovazione per Wood, tripudio per Keef, ora il protagonista assoluto diventa lui: “Alla faccia di chi ci vuole male!”, muovendosi sul palco come se avesse inventato lui il rock’n’roll moderno. La sua voce e la sua chitarra acustica sono quanto di più vicino all’anima, è il suo dono d’amore, il suo abbraccio a tutti noi: You Got the Silver. L’altro brano per far respirare Jagger è Connection, pubblicato nel loro album del 1967 Between The Buttons, tra i brani preferiti del nostro Keef.

Mick rientra on stage e arriva una triade di brani che portano il concerto alle stelle. Si inizia con Miss You e Mick è da brividi! Senza soluzione di continuità arriva il torrido e torbido blues … “I’ll stick my knife right down your throat, baby, And it hurts!”: Midnight Rambler con Jagger all’armonica (un maestro) e le esplosioni delle chitarre di Wood e Keef. Durante il brano Jagger arriva fronte passerella e Richards lo raggiunge lentamente … 60 anni di rock racchiusi in questa scena epica … l’essenza … Mick and Keith: the Glimmer Twins!

“Cinquantacinque anni fa abbiamo fatto il primo concerto in Italia, grazie di essere ancora qui con noi” e via, si ricomincia senza respiro con Start Me Up, Paint It Black, Sympathy For The Devil, Gimme Shelter: ora mi sento nel pieno del vortice della rivoluzione del rock’n’roll, immerso dalla voce e dai suoni di chi la storia l’ha fatta, affascinato da un’energia che sembra senza fine. Lo show si chiude con la scintilla storica degli Stones: Satisfaction, l’inno che ha acceso la triade maledetta “sesso, droga e rock’n’roll”. Sopravvissuti a ripetuti inciampi quello che non tramonterà mai è il segno del loro passaggio. La loro musica è vitale, coinvolgente e ancora adesso fottutamente pulsante.

Francesco Stramaglia

 

Foto di Francesco Stramaglia

 

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Video:

Rolling Stones, 21 Giugno 2022, Stadio San Siro, Milano – FULL VIDEO

Out Of Time

19th Nervous Breakdowm

Gimme Shelter

Street Fighting Man