CINETECA MECCANICA
"Deviazioni"
(Danze Moderne / Fonoarte, 2011)

Cineteca MeccanicaRitornano i Cineteca Meccanica. Ritorna la voce sotterranea di Davide De Santis, angelo nero delle notti milanesi, e ritornano le tastiere robotiche di Alessandro Ruberto. I nostri guerrieri post-punk, a testa alta e a denti stretti, continuano a bombardarci del loro dilaniato e dilaniante vissuto, delle loro visioni, perchè la notte a Milano, come in tutta Europa, sanguina ancora. Deviati menestrelli del tellurico italico, ci scuotono e ci tormentano. Deviazioni entra dentro, come speedball nelle vene, electro-wave noir, italo industrial, magnetismi tecnocelebrali per festeggiare la rabbia e l’alienazione, che dagli splendidi testi di Davide, emerge come leitmotiv.

Ed ecco la solenne New York, che ci colpisce e ci esalta, la turbinosa Junkie Love, sporca e devastante. Alla mente Krisma e Gaznevada, ma anche Neon e Pankow. Cineteca Meccanica ci porta indietro come sogno e avanti come incubo, Cineteca Meccanica è contro, è fisica e violenta, romantica e persa. A Sangue Freddo ed Anime Morte, ci introducono in uno scenario sotterraneo, suoni violenti e vorticosi, nessun buon incontro, nessun buon risveglio. Davide si contorce (catartici i live-act della band supportati dai video), bisbiglia, sussurra come in un chimico robo-trance le sue insofferenze e il suo odio! La vita non è un gioco. I Tuoi Pensieri, Manifesto, Gatto Nero Gatto Bianco, la tecno pop Paris, 16 Gennaio, tutte songs che ci turbano e ci segnano, nel profondo, perché parlano di noi e creano un codice, lanciato senza pietà dalle tastiere di Alessandro, vero enfant-terrible del suono elettronico.

Cineteca Meccanica nasce per turbarci e per farci riflettere, per non addormentarci, per svegliarci dalle trappole del potere e liberarci dalle gabbie dell’alienazione. Come in un campo di battaglia, Cineteca Meccanica ci entra nel cervello e ci morde la coscienza. Attenti alle Deviazioni!

Marco Pantaleone