TWO MOONS
"Elements"
(Irma, 2014)

Two MoonsCome nel penultimo romanzo di Murakami, “1Q84”, l’immagine delle due lune sullo sfondo del cielo all’imbrunire inquieta e riempie di meraviglia le nostre anime. E inquietudine e meraviglia trasmettono alcuni dei pezzi meglio riusciti di questo Elements, ultimo disco degli italiani Two Moons! Two Moons è un progetto musicale nato nel 2009 dalla mente di Giuseppe Taibi, Emilio Mucciga, Vincenzo Brucculeri di base a Bologna e Elements viene dopo l’EP The First Moon e l’album Colors del 2012. L’album, composto da 11 tracce, colpisce per un sound indissolubilmente legato alle sonorità dark-wave degli anni ’80. E questo legame costituisce l’aspetto migliore ma anche il punto debole dell’intero disco. Se da un lato infatti, i pezzi più riusciti, e sicuramente più coinvolgenti sono quelli con più evidenti influenze new wave, dall’altro è come se alla lunga l’ascolto risultasse prevedibile e poco innovativo. Le tracce ricordano i nomi dei principali elementi, una natura non sempre vista in maniera benefica. Palese l’influenza – c’è bisogno di dirlo? – dei Joy Division e il cantato stesso riprende la vocalità del mai dimenticato Ian Curtis. Nell’album non mancano però ammiccamenti al pop e all’elettronica di stampo anche più minimale, e il suono trae proprio giovamento da questo particolare mix, che risulta l’aspetto più autentico della personalità della band. Questo terzo album del gruppo bolognese si dirige in maniera chiara in quella dimensione tanto cara alla new wave per cui centrali diventano temi come il freddo (Snow, Autumn) o le macchine, che dal cinema di Fritz Lang in poi tanto hanno agito sul nostro immaginario. Trascinati nell’ascolto dalla prima magnetica traccia Welcome To My Joy si ha come l’impressione di addentrarsi in un mondo fumoso e grigio, dai contorni sfuocati. Un inno coinvolgente e dalle sonorità lofi. Sulla stessa linea anche il secondo pezzo, Snow. Questi, insieme all’ultimo brano, Leaves, i frutti migliori di questo ultimo lavoro della band, che ci lascia un po’ straniti e un po’ inquieti come nel contemplare un cielo con due lune.

Maria Zizza