LE CAPRE A SONAGLI
"Il Fauno"
(Autoprodotto / Hashtag, 2015)

Le Capre A SonagliIl nome della band avrebbe fatto la gioia di zio Zappa. Loro sono bergamaschi, ma l’indicazione geografica, mai come in questo caso, è assolutamente atipica. Le Capre A Sonagli sembrano più il frutto di un rito voodoo allestito nel deserto del Mojave, a nord est di Los Angeles, talmente avariato da sconvolgere anche gli Dei pagani di passaggio nella loro musica, che il risultato di jam session di un gruppo della provincia del nord ovest italiano. Il bello è che tutto suona dannatamente bene. Le influenze se ci sono, come è giusto che sia, sono tutte nobili ed evocano l’irriverenza e genialità di un Captain Beefheart, piuttosto che la rocambolesca avventura musicale e vocale dell’ugola catramosa di Tom Waits o del nostro Capossela, ma il gruppo ha un’identità propria, costruita su una visionarietà personale e alquanto suggestiva che è tutta farina del proprio sacco.

Il Fauno è un concept album, diviso in quattro suite oniriche, basate sulla fantomatica storia di Joe Koala, raccontata attraverso 14 tracce dai titoli improbabili, Ciabalè, Serpente Nello Stivale, Nonno Tom, Uhaa!, Bobby Solo, Pausa Pranzo, la conclusiva Goo Porpacuttana, solo per citarne alcune. Una spianata di chitarre blues, rock e psych sferraglianti e una buona quantità di percussioni, sonagli, organetti, per propiziare la festa che dura per l’intero album e ci inebria, senza soluzione di continuità, per tutti i 14 pezzi, funestati da cambi di tempo improvvisi, con una voce stravolta a cantarci le vicende del piccolo Joe e una narrante, che sembra sbucare da un megafono, a intonare liriche nonsense e stornelli beffardi. Il tutto condito, sapientemente, con gran gusto e divertito sberleffo. Le Capre A Sonagli, ovvero Stefano Gipponi, voce e chitarre, Matteo Lodetti, basso e armonica, Enrico Brugali, percussioni e elettronica, Giuseppe Falco, chitarra e banjo, con quest’album hanno dimostrato che il loro Fauno con testa d’hipster ha abbastanza materia grigia da sapere imporsi sopra un gregge di pecore belanti.

Tra le cose più interessanti e originali ascoltate di recente. Il supporto autoprodotto, masterizzato da Maurizio Giannotti, è custodito in una bella confezione digipack con annesso inserto testi, riportati in stile pergamena.

Giuliano Manzo