MODERN ENGLISH
(Parma, 16 Maggio 2015)
Le date della tournée dei Modern English, gruppo di culto della scena post-punk inglese sul finire degli anni ’70, erano delle più attese in questo mese. Dopo l’esibizione del 14 al Mumble Rumble di Salerno, e quella del giorno successivo all’Exenzia di Prato, la band ha chiuso in bellezza con uno show davvero strepitoso al Mu Club di Parma, serata che ha entusiasmato il pubblico accorso all’evento. Il tempo non sembra aver scalfito le doti artistiche e l’energia della band di Colchester (Essex) a distanza di quasi 40 anni dalla loro formazione (tra alti e bassi e ben due scioglimenti) e dal loro memorabile esordio, sancito dalla pubblicazione dei primi nervosi singoli, Drowining Man (1979), Gathering Dust e Swans On Glass (1980), vere pietre miliari dell’allora nascente scena post-punk inglese, di cui la band fu promotrice, grazie alla creazione di un sound originale, sintesi perfetta tra psichedelia, new wave e sonorità oscure.
Dopo l’energico live act dei Christine Plays Viola, riscaldato il pubblico, i Modern English sono saliti sul palco del Mu Club. Robbie Grey alla voce, Gary McDowell alla chitarra, Michael Conroy al basso, Stephen Walker alle tastiere e Richard Brown alla batteria. Sin dalle note della prima traccia abbiamo subito capito che sarebbe stata un’esibizione da ricordare, e cosi è andata. Nel corso di quasi un’ora e mezza di concerto la band non si è mai risparmiata, trasmettendo energia, precisione, passione ed anche simpatia. Nel corso della serata, alla quale è accorso un pubblico ricettivo e coinvolto, sono “passate” le song che più di altre hanno rappresentato il percorso artistico della band, tra le tante, le esecuzioni di After The Snow , quasi onirica, Someone’s Calling, diretta e veloce, Swans On Glass, tagliente, Gathering Dust e 16 Days, dal primo cult-album Mesh And Lace su 4AD, allucinanti e visionarie. Il pubblico è stravolto ed ipnotizzato, gli applausi forti e i richiami a gran voce non si fanno aspettare. La band, visibilmente felice della serata e dell’accoglienza, riversa con forza ed eleganza il prorio suono, personale e diretto. Richiamati dal pubblico ritornano sul palco, per chiudere una serata davvero speciale con I Melt With You, il brano simbolo della band, una ballad romantica pop oriented che, nel 1982, portò la portò al successo planetario.
Non sono un grande sostenitore delle “reunion” a distanza di anni, ma con questo evento, mi son dovuto ricredere. I Modern English hanno fatto una grande esibizione, ed io, come “fan” e come responsabile di Frastuoni Magazine, non ne posso essere che felice. Fortunato chi c’era! Chiudo facendo i miei complimenti a Darkitalia ed Ende Nocte per l’organizzazione, ai bravi DJ per la splendida selezione (Marco Pipitone, Dkz e Black Ossian), Parma per il buon cibo e l’ottimo vino e, non per ultimo, il mio caro amico Mimmo Augusto “Kobra”, fratello di vecchia data, per l’impeccabile presenza e ospitalità.
Marco Pantaleone