ANDY HUMAN & THE REPTOIDS
"S/T"
(S.S., 2015)

Andy Human & The ReptoidsGentili lettori, il disco che vado a presentarvi è una delle migliori produzioni ascoltate quest’anno dal sottoscritto. Prima di parlarne, però, occorre ben inquadrare la mente che c’è dietro. Andy Human è una delle figure più insolite ed interessanti che la scena rock e punk californiana oggi ha da offrire: buon chitarrista, valido musicista, ma, soprattutto, grande artista. In quel di Oakland, si fa portavoce del più tradizionale punk-rock, pur se, ad ogni ascolto, sembra spuntar fuori qualche nuova contaminazione. Già autore di due album da solista (Red Palstic del 2011 e Freeze del 2013), si unisce ai The Reptoids (Beast Man, Ra Diehl, Cripe Jergensen) e pubblica, per la S.S. Records di Scott Soriano, questo piccolo capolavoro di “reptoid rock”, sorta di punk-rock mutante.

Il lato A del disco, che contiene in totale undici tracce, si apre con la doppietta Blood On The Wall, I Got Soul, mix esplosivo che fa schizzare letteralmente l’anima dalle orecchie sanguinanti. Una partenza decisa e cattiva al punto giusto, “ammorbidita” (lasciatemela passare!) dai suoni più tradizionali di Yes, I No e Pictures, due ottime tracce che conducono all’ipnotica Eye 2 Eye. Impreziosita da un video che definire “psichedelico” è riduttivo, quest’ultima spiana la strada ad una vera invasione rettiliana, che siano alieni o creature del sottosuolo, beh … fate voi. Il secondo lato parte con Strutter, decisamente uno dei miei pezzi preferiti. Il suono cupo ed, al tempo stesso, acido, mi conducono in un sobborgo di Oakland, lì dove il capitalismo ha mietuto vittime innocenti. Vago curioso e timoroso per vie buie e fredde, con Big Mouth in sottofondo: entro in un locale, mi sento al sicuro. Un paio di drink e sono già le sei del mattino. Il cielo scuro minaccia tempesta; esco e mi trovo circondato da strane lucertole umanoidi. Parte Reptoid Rock, puro punk-rock e nucleo pulsante del disco: si apre la caccia all’uomo. Fuggo, ma vengo ripreso. Quando penso che sia finita, ecco sopraggiungere le note della spaziale Funny e tutto diventa più chiaro: non è un’invasione ma solo un reptoid party. Neanche il tempo che finisca la frenetica Mutate e la mutazione è completa: ora sono uno di loro. Svengo. Quando mi rialzo stordito, sento cantare la goliardica Biffed Up. Siamo usciti, abbiamo tirato fino a tardi ed abbiamo fatto baldoria: era solo un sogno. O forse no. In fondo, era solo rock’n’roll.

“S/T” stimola profondamente i sensi, un disco davvero ben concepito ed ovviamente fortemente consigliato. A presto!

Gerry D’Amato