TENDER TRAP
"Ten Songs About Girls"
(Fortuna Pop!, 2012)

Tender TrapInvito caldamente, chiunque navighi da tempo per mari Pop, a mettere alla prova questo deliziosissimo album dell’annata appena trascorsa. Contiene 10 perle di rara bellezza che infondono un calore spensieratamente fanciullesco con l’anima immersa negli ’80 e il corpo nei ’00. I Tender Trap sono un quintetto, provengono dal Regno Unito e sono sulle scene oramai da 12 anni, nonostante siano solo alla loro quarta prova sulla lunga distanza. Amelia Fletcher e Rob Pursey diedero i natali alla band nel 2001, dopo una lunga esperienza partita ben 15 anni prima, nella metà degli anni ’80. I loro nomi non vi dicono nulla? Eppure dovrebbero se di pop ve ne intendete. Hanno militato entrambi negli Heavenly (e non solo: Talulah Gosh, Marine Research e Sportique), uno di quei gruppi che, a cavallo tra gli ’80 e i ’90, hanno scritto la storia dell’indie pop. Con loro a completare questo “tenero inganno”: Katrina Dixon, Emily Bennett e John Stanley.

Ten Songs About Girl rivela già nel titolo le sue modeste intenzioni partorite con immediatezza adolescenziale. L’uno-due iniziale (Train From King’s Cross Station e MBV) è di pronta presa con batteria possente, basso vulcanico e tuffi ripetuti in melodie sognanti. Sgusciano spesso tra i solchi anche vaghi ricordi nostrani da qualche parte tra i Baustelle e i Diaframma, questi ultimi sia in versione esordiente che in quella cantautorale, più prossima ai giorni nostri: ascoltare Could This Be The Last Time?, Love Is Hard Enough e ancora la conclusiva Memorabilia per credere. In Leaving Christmas Day e Step One si materializza l’influenza più marcata della band: ricordate le Raincoats? La valanga di cori magici e incantati venuti fuori direttamente dallo stomaco di una teenager sensuale ed impertinente sono lì a dimostrarlo. Se poi aggiungiamo al tutto un po’ di intensità (May Day), una buona dose di urgenza (Ode) e qualche gioiellino punk pop (Broken Doll) vi salterà subito agli occhi quanto Ten Songs About Girl potrà darvi. Abbandonarsi ad esso, esattamente come il bambino in copertina al sonno, potrebbe regalarvi un ritorno con la mente e con la pelle ai bei tempi andati quando l’amore e l’irruenza riempivano con prepotenza la vostra spensierata esistenza.

Salvatore Lobosco