YUCK
"Stranger Things"
(Mamè, 2016)

YuckRimessi in bolla gli “assetti” della band, raddrizzati i rapporti personali e ritemprati i cardini d’insieme, gli inglesi Yuck tornano a segnare l’underground col secondo lavoro discografico, Stranger Thing, full immersion nei “furious ’90” pigiati su un alt-rock garbato, ovviamente con picchi di elettricità, ma garbato nell’incedere e nel proporsi all’orecchio.

Dopo l’abbandono del chitarrista e leader Daniel Blumberg, prontamente sostituito dalle corde di Edwars Hayes e dalla voce di Max Bloom, il senso acuto di un ringiovanimento ulteriore del sound appare chiaro e nitido, meno intoppi stilistici e più, molto di più immaginazioni alla Pavement Cannonball, Stranger Things, e tiri mancini che ricordano melodie inaspettate di stampo corganiano Like A Moth, I’m OK, Hearts In Motion, ed è qui che la formazione inglese gioca i propri assi vincenti, spargendoli in undici tracce che contagiano chiunque una volta disinnescate. Melodie e jack in un connubio ottimale che, anche se non fanno pace col passato, perlomeno lo tengono in considerazione. Da amare!

Max Sannella