HOLY ESQUE
"At Hope's Ravine"
(Beyond The Frequency, 2016)

Holy EsqueAt Hope’s Ravine, debutto della band di Glasgow degli Holy Esque, è un ibrido di idée colte e coraggiose che fa testa ad una massa di talento indiscusso, ed è un ascolto immediato che fa accedere a dei livelli di strategia sonora impeccabili, foschi ma impeccabili; undici tracce alla corte di un post punk stampo Joy Division, più in là un Joseph K o per aggiornare i punti cardinali, certi Glasvegas fluttuanti che funzionano alla grande nel compendio totale del lotto.

Dentro la tracklist si parla di vita, morale e religione in un susseguirsi amalgamato di elettricità epica e sussulti gelatinosi, tutte concatenazioni soniche che fanno di questo quartetto scozzese piccoli eroi di un mondo a lato di luoghi di pensiero e riflessione, quartetto circondato anche da un entourage di collaboratori di rispetto che rinforzano le forme multi-prospettiche di un lavoro discografico che non passa inosservato, inascoltato.

L’eclettismo di Hexx rappresenta il punto di forza della tracklist, insieme al timbro sussultante di Silences, l’ossessione emozionale di Doll House e lo sfogo dinamico di My Wilderness, tutto il resto è una prestazione sonica in continua evoluzione. Da avere!

Max Sannella