HOLY WAVE
"Freaks Of Nurture"
(Reverberation Appreciation Society, 2016)

Holy WaveProvenienti dal polveroso Texas, gli Holy Wave si sganciano con questo terzo album Freaks Of Nurture dalle fitte nebbie alcaloidi dei precedenti album per abbracciare le linee molto più morbide della psichedelia yankee e, a differenza di molti loro contemporanei, cercano di diradare le nebbiose sensazioni allucinate barattandole con una grazia leggera fatta di echi, visioni ed evoluzioni color pastello.

Per il quintetto di Austin si gira pagina, si ai voli leggiadri di una delicata West Coast 60s style, ganci di Byrds, Buffalo Springfield, radenti alla Grateful Dead, fregole di Doors, 13th Floor Elevator a fare da soundtrack ad un pugno di sogni sonici che danno colore, calore e carica ad un ascolto a mezz’aria.

Dieci tracce tra beat e freakness che con chitarre, tamburi, tastiere a manciate, farfisa, ritmi educati e “fumose” atmosfere staccate da terra coinvolgono in massa gli orecchi e dilatano il plesso solare a chiunque voglia esserne irradiato; i tramonti rosa di Western Playland, il trip melodioso California Took My Bobby Away, la presa beatnik di Air Wolf e Minstrel’s Gallop sono il “taste” di un disco di impalpabile bellezza.

Max Sannella