A.V.
"Visions – Vol. II"
(Blackwater, 2016)

Visions - Vol. IICon Visions – Vol. II la Blackwater ha raggiunto vette altissime. La seconda compilation della label italo-londinese riunisce, infatti, personalità creative importanti della scena elettronica italiana, nonché figure molte apprezzate anche oltre i confini nostrani. Il lavoro suona come qualcosa di nuovo, di inesplorato. I sostenitori di un’elettronica costantemente martellante dovranno ricredersi e lasciarsi andare alla sensibilità offerta da queste dodici tracce.

Il disco si apre con la coinvolgente e spiazzante Heidi Is Dead. Key Clef propone un suono ipnotico che spiana la strada alle oscure Golconda e Ritual Of Clones. La prima, è una traccia dalle forti sfumature gotiche e porta la firma dei Subion, il duo composto da Pier Giuseppe Mariconda e Nicola Virnicchi. La seconda, invece, è una “ballata” dark ad opera Fire At Work, al secolo Fabrizio Rossi e Fabio Recchia. Il nucleo centrale dell’opera, composto da This Summer, Somatica e Laconic, si caratterizza per il forte carattere emozionale delle prime due, rispettivamente proposte da Phooka e Spygeist. La terza, di Cristiano Fini e Luciano Lamanna, culla letteralmente l’ascoltatore in una trama resa interessante dalla perfetta fusione della chitarra e dei sintetizzatori. Alza il tiro Giuseppe Marra con l’ottima Sogno 64, dando campo libero ai suggestivi suoni analogici di Livio Improta e Phorm, ben rappresentati da Albe Irreversibili e Icteric Searvm. È la volta, poi, di Tau Ceti (Enrico Cosimi) e della sua Salto Nel Buio, quella che potremmo definire un’ode ai droni. Chiudono la compilation Fade Away, di Valerio Moscatelli, e Wandering, di Loris Ligonzo. Due splendide tracce che esprimono alla perfezione il mood del disco, aprendosi in quello che l’etichetta definisce come “post balearic ambient”. Davvero un ottimo lavoro.

Gerry D’Amato