MAGNET ANIMALS
"Butterfly Killer"
(RareNoise, 2016)

Magnet AnimalsVolete drogarvi in santa pace senza farvi male, senza scomodare nessun pusher malavitoso e – soprattutto – incappare in zero cavilli penali?

Inforcate cuffie, stendetevi sul letto, tirare le tende e fate ingoiare allo stereo questa surrealità psichedelica formato CD, è Butterfly Killer dei Magnet Animals, quartetto di “benemeriti skizzati” americo/mexicani ovvero Todd Cluser chitarra, Eyal Maoz seconda chitarra, Shanir Ezra Blumenkrantz basso e Jorge Servin alle pelli, un quadrilatero di allucinazioni, ossessioni, stati metedrinici al quadrato e dieci tracciati prevalentemente strumentali o a malapena rigati da una voce vaneggiante, dove chitarre, controtempi, jazzly, progressive, Zappa, Zorn, flash hendrixiani e atmosfere storte come un discorso ferlinghettiano fanno gloria e guerra insieme.

Acido da fare invidia ad una Black Star hoffmanniana, il disco è una forma-sostanza piena, denso e trasversale, un mix di sperimentazione e noise che fa “out borders” come in un gioco a rimando, un multisensoriale trip che usa le tempie dell’ascoltatore come cassa di risonanza. Il funk epilettico Martha Fever, un climax tarantiniano Baby Gods, goliardi Living Colour State Of My Face e l’atmosfera malata e noir che frequenta Bill Borroughs, sono l’anticipo di un viaggio di andata, il resto per un non ritorno, almeno finché non ci si è ripresi!

Max Sannella