ALBIREON & OMNE DATUM OPTIMUM
"Fragments ..."
(Fragments XXI, 2016)

albireon-omne-datum-optimumIl 2016 si sta dimostrando un periodo molto produttivo per il nostrano progetto Albireon, oramai vero baluardo peninsulare di un neofolk più oscuro ed inquieto negli esordi e molto più luminoso ed armonico negli ultimi tempi. Dopo l’ottima ultima fatica in studio uscita a gennaio, L’Inverno E L’Aquilone, emblema di una ritrovata gioia espressiva partita dall’indimenticabile Mr. Nightbird Hates Blueberries, il trio capitanato da Davide Borghi torna nel maggio dell’anno corrente con il suo terzo split, preceduto da quelli assieme a Sonne Hagal e Sol Invictus. Questa volta è il francese Gth+XXI ed il suo progetto Omne Datum Optimum ad affiancarsi al peculiare folk di Albireon, così come peculiare è anche la mistura di dark ambient, marzialismi, neoclassicisimi ed elementi medievali che il progetto d’oltralpe ha sino ad oggi proposto.

Il fortunato incontro collima in questo Fragments …, confezionato in una splendido formato DVD a tre facciate in 191 esemplari numerati a mano e diviso in tre diversi atti. Il primo, A Harvest Of Frostflowers, propone cinque pezzi a nome Albireon, dei quali i primi tre inediti e registrati in diversi periodi della carriera del progetto, e gli ultimi due già presenti nel capitolo più oscuro ed inquieto della sua discografia, I Passi Di Liù, ri-registrati per l’occasione. Apre dunque il trittico di inediti la luminosa danza arpeggiata di The Poet And The Warrior, ripescata dagli esordi del trio durante i quali si preferiva la lingua inglese a quella italiana, seguita poi da episodi molto più inquieti ed onirici nella tela di corde riverberate ed in reverse di Tra Gli Asfodeli e nelle tensioni elettriche ripulite dalla chitarra cristallina tra le quali annega lo spoken word di Nubi. Le due riproposte intime e riverberate di Gli Equiseti e Cerbastri sono il degno coronamento di un primo atto che sfoglia il passato ed il presente di Albireon, cantori di favole oscure ed evocative, allo stesso tempo sperimentatori e tradizionalisti del puro folk, capaci di avvolgere l’ascoltatore con le loro atmosfere musicali e di annientarlo con le parole di Davide. Il secondo atto, The Winter Gathering, suggella l’incontro dei due progetti in un interludio che inizialmente unisce l’anima acustica di Albireon ai peculiari cori del francese, per poi esibire una voce di bimba dilatata in un eco destrutturante. L’ultimo atto, Some Songs From The Book Of Bliss, vede passare il testimone ad Omne Datum Optimum, anche se la presenza di Davide continua ad esserci nel suo contributo alla chitarra in alcuni pezzi. Ad aprire è un’intensa e cadenzata riproposta neofolk della celebre ballata francese Chanson Du Roi Renaud, dove flauto, chitarra e voce danzano all’unisono, seguita dalle luminescenze acustiche e corali di Lament e dal rinnovato spirito neofolk di Crusaders Anthem, a dimostrazione di un adattamento in linea con la proposta musicale dei compagni di split che lascia da parte le classiche atmosfere sacrali e sinfoniche per un approccio decisamente più acustico. Non manca però la vena sperimentale ed evocativa dell’artista francese, ben espressa nella ritualistica e lisergica suite di Sanathanorium, tela di cori spasmodici e sospensioni impalpabili, mentre la oramai calzante veste acustica torna a rivestire la proposta di Gaudinis nella conclusiva O Mon Bel Ami (You Never Loved Me), suggello dark folk/marziale cantato in latino (come la precedente Crusaders Anthem) di una pregevole svolta musicale di un sempre ottimo progetto che mai abbandonerà il suo immaginario medievale, pur dimostrandosi versatile ed abile anche al di fuori dei suoi classici dettami campionati e sacrali.

Fragments … si conferma quindi come uno split riuscitissimo, capace sia di coinvolgere chi già segue ed adora da tempo le due parti che lo compongono, sia chi si vuole avvicinare per la prima volta alla loro proposta. Un incontro perfetto, struggente, un trionfo di acustico e di inquietudini sperimentali, una continua alternanza di luci ed ombre, di tradizione ed innovazione, di emozioni chiaroscurali su acustici sostegni.

Lorenzo Nobili