GNOD
"Just Say No To The Psycho Right-Wing Capitalist Fascist Industrial Death Machine"
(Rocket Recordings, 2017)

Just Say No To The Psycho Right – Wing Capitalist Fascist Industrial Death Machine è il nuovo album dei Gnod, band britannica di Salford città situata nei dintorni di Manchester, uscito per la Rocket Recordings.

La lunga carriera della band iniziata nel lontano 2006, è influenzata sin da principio dal krautrock degli anni ’70, dai Can ai Neu!, dai Faust agli Amon Duul per citarne alcuni, ma anche dalla scena della “New Weird America” come The Shaggs, Jandek e su tutti i più recenti Sunburned Hand Of The Man. I livelli di contaminazione però sono elevati e richiami a The Pop Group, Swans, Black Flag, Slint e Jesus Lizard sono palpabili.

In un’intervista recente, Chris Haslam dei Gnod afferma: “Sembra che stiamo andando verso tempi ancora più bui ed inquietanti nel prossimo futuro di quello che siamo attualmente e il 2016 è solo l’inizio di ciò che vedo come la distruzione sistematica del sistema del liberalismo e dell’uguaglianza come reazione alla perdita di fede dei popoli nel loro sistema”. Queste le premesse di Just Say No To The Psycho Right-Wing Capitalist Fascist Industrial Death Machine, infatti la band di Salford è stata sempre attenta ai cambiamenti socio/politici che lentamente stanno destabilizzando la condizione dell’uomo ed al suo senso di appartenenza al mondo. L’umanità è a rischio, basti pensare al referendum avvenuto nel giugno scorso che ha sancito l’uscita dalla comunità europea dell’isola di Sua Maestà e alle elezioni presidenziali che hanno portato Donald Trump a diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti. Chris Haslam continua sostenendo che non possiamo fidarci dei governi, dei media ma neanche dello stesso elettorato. La sofferenza sta diventando un’industria, un flagello per la felicità umana. Miseria, dolore ed ignoranza stanno aiutando ad accrescere questo processo di produzione di desideri non reali, dove offerta e domanda coincidono con corpi per denaro. L’arte quindi, in questo particolare periodo storico, deve essere resistenza, una vera e propria risposta naturale del genere umano alla condizione di malessere della società, un atto di ribellione, un processo di trasformazione da “entertainment” ad “arte anti-istituzione”.

L’album è composto da cinque tracce tormentate e frenetiche, il sound è febbrile, un ipnotico mix sperimentale del più terribile noise mai generato. Un’energia spinta al massimo, dove gli Gnod cristallizzano i valori ormai persi di un mondo smembrato in tante piccole parti perse per sempre. Just Say No To The Psycho Right-Wing Capitalist Fascist Industrial Death Machine fa, delle linee chitarristiche di tipo industriale e della sezione ritmica aggressiva e spietata, un manifesto ed allo stesso tempo i suoi testi potenti e sovversivi trasformano l’album in una danza macabra, un lamento della preziosità e della vulnerabilità dell’umanità, che diviene continuamente preda del sistema capitalista. Il disco del resto suona diverso dagli ultimi lavori, molto più elettronici, che ci rimandano al nuovo krautrock. Album come Mirror, Gestalt e Infinity Machines sono di questa matrice mentre i primi lavori, per citarne alcuni, Abstehen Der Ohren, Sex, Drones & Broken Bones ed Ingnodwetrust sono decisamente più psichedelici/space pur conservando un pesante krautrock. Gli Gnod, sono un forte catalizzatore per le nuove generazioni alla sperimentazione musicale ed una presa di posizione politica coscienziosa. Consiglio non solo questo disco, ma l’intera discografia.

Daniele Carcavallo