THE DECLINING WINTER
“Belmont Slope”
(Home Assembly Music, 2018)

In questi giorni d’autunno torna al formato CD la band principale di Richard Adams, The Declining Winter, con una manciata di canzoni che scaldano il cuore, ma non rinunciano alla vena bucolica e dreamy che li ha sempre contraddistinti. Belmont Slope esce a tra anni di distanza dal precedente Home For The Lost Souls, sempre su Home Assemby Music, album vario e piacevole, nelle sue tinte pastello tra shoegaze lo-fi ed alt folk.
Richard Adans è stato uno dei fondatori, insieme al fratello Chris, dei mitici e ineffabili Hood, una band che negli anni ’90, partendo dalle istanze british post rock (Bark Psychosis, Disco Inferno) unito ad un’attitudine lo-fi e di seguito più bucolica, seppe creare dischi di una bellezza disarmante, densi di malinconia e di emozione. Fu una piccola rivoluzione sonora, che in qualche modo era condivisa anche con formazioni parallele di quella scena (Crescent, Flying Saucer Attack, Movietone, A.M.P., The Third Eye Foundation, …). Cold House del 2001 fu l’album coi cLOUDDEAD e il loro l’hip-hop lento e riflessivo, evoluzione di un songwriting discreto e, suggestivo, qui più urban. Con lo struggente Outside Closer (singolo è The Lost You, con un sampling di Robert Wyatt, affine per sensibilità ai nostri) gli Hood ci fanno capire a modo loro che sono giunti al capolinea. In realtà seguire le evoluzioni successive dei fratelli Adams è quanto mai gratificante. Chris, più legato al dub-hop elettronico di Odd Nosdam e soci, ha dato vita al progetto Brackens: High Passes dell’anno scorso, sempre su Home Assemby Music, è un gioiello elettronico. Richard Adams ha invece fondato con The Declining Winter un delizioso spin-off del progetto madre, con sonorità bucoliche e dal tono intimo e discreto.

Questo Belmont Slope è forse il loro album più compiuto. L’ascolto inizia con il singolo My Divided World, una tenue canzone in cui Adams sfoggia una vocalità malinconica, ma efficace. L’ascolto è piacevole e a tratti sorprendete: quello che emerge è una gran varietà di soluzioni sonore, da atmosfere alla Bark Psychosis (Twilight Rating) a canzoni pop diafane e spettrali (My Divided World, Wincing Quietly), da brani più delicati (la title track) e minimalisti senza meta (Later And Later Indeed) a momenti più elettronici (la lunga Stll Harbour Hope), fino a concludersi nel modo più malinconico possibile (I Will Never Lose Your Heart). La capacità del musicista di Leeds di evocare le umide e ovattate atmosfere della campagna inglese qui trova un’espressione compiuta. Unire il folk rurale all’elettronica permette a queste canzoni di essere compiute in sé e di raccontare anche la quieta disperazione e il disagio di tutti, con delicatezza e con efficacia.

Se amate canzoni dreamy dal fascino crepuscolare, Belmont Slope può decisamente fare al caso vostro.

Alessandro Gobbi