DATE AT MIDNIGHT
“Reverse Resilience”
(Manic Music Depression, 2018)

Gradito ritorno per i romani Date At Midnight con questo Mini LP Reverse Resilience, sempre su Manic Depression Records, che fa da seguito all’ottimo Songs To Fall And Forget uscito nel 2016. Il gruppo composto da Daniele De Angelis alla voce, Francesco Barone alla chitarra, Pasquale Vico al basso e Francesco Mignogna alla batteria, conferma le sue notevoli capacità compositive dimostrandosi una realtà di spessore nel panorama musicale indipendente ed alternativo italiano (e non solo). Il post-punk dei primi lavori carico di attacchi secchi ed intriso di acidità dissacranti, che rimandavano ai Christian Death del periodo Agnew/Williams, si è qui evoluto in una forma carica di enfasi che pervade praticamente tutti i brani”Sussurra nella luce ondeggiante fino ad una nuova notte morta”. Il loro stile accende lussuriose immagini e perfeziona atmosfere; il nero inizia a non pesare e la musica diviene un chiaro invito all’ascolto. Si insinua anche un chiarore ambiguo e bivalente; c’è luce ma non è giorno. L’intro di Reverse XXI apre a Light Off/Light On danno subito un’idea chiara sul climax testi/musica che si respirerà lungo i sei brani dell’albo; l’impostazione strutturale è caratterizzata dal suono dominante della chitarra e da una possente ritmica che rendono il suono trascinante e febbrile, con armonie ora poetiche ora inquiete (e qui torna prepotentemente il senso borderline). Si passa con estrema facilità ed intuizioni brillanti dalla new wave più epica a toni più moderni.

“Insinuarsi dentro l’alba fino ad una nuova luce … aspettando ancora una volta il tempo, ancora e ancora; tempo che non sarà mai più lo stesso”. Low ma soprattutto Traumstadt (presente anche come traccia remix rivisitata dal duo teutonico No More) mostrano una band disinvolta e matura. La crescita avviene attraverso il passato dove si riscontrano in un certo qual modo le loro influenze legate al dark mentre con Surrending To Memories (che chiude) è facile elevarsi dalla disperazione all’estasi. Non ci sono pause e la componente emotiva che lega tutte le canzoni risulta irresistibile.

Le intenzioni dei quattro di proseguire su questa linea evolutiva risultano ben chiare e l’ascolto di Reverse Resilience diventa d’obbligo per gli appassionati di un certo genere che proprio da proposte come questa continua a trarre nuova linfa vitale.

Luca Sponzilli