BELLY HOLE FREAK
“Bump, Mirrors & Bounce”
(Skronk, 2019)

Non può non colpire a primo acchito di questo Bump, Mirrors & Bounce l’immaginifico e misterioso artwork fumettistico, opera della brava Susanna Boccioli, che lascia andare a briglie sciolte, prima di visitarne il social, le supposizioni sull’identità del moniker Belly Hole Freak. In realtà siamo alle prese con un valente one man band romano, Massimiliano, anche se questi dieci brani hanno radici ben piantate in un ancestrale patrimonio musicale a stelle e strisce: blues, stomp blues, gospel, boogie, profusi generosamente con costante impetuosa passione vocale e strumentale. Belly Hole Freak fa tutto da solo (voci, chitarre, percussioni etc), un perfetto Bob Log III “made in Italy” virato hippie, che non disdegna infatti di rivisitare – unica cover dal disco – la famosa Freedom di Richie Havens, di woodstockiana memoria, e lo fa con modalità avventurose e troppo non ortodosse. Una formula che sì avvince, ma forse troppo insistita e a tratti un po’ monotona: le fasi più convincenti sono quelle in cui il nostro one man band si lascia coadiuvare dalla tromba suadente di Davide Richichi (Catrina’s Walk, che ricorda in modo impressionante il mood del primo Tom Waits, Gramelot Bizarre) e dalla lapsteel di Guglielmo Modari (Twenty One Grams, Soul Bounce). In definitiva comunque un ottimo bagno rigeneratore questo Bump, Mirrors & Bounce nelle “muddy waters” americane da cui tutto è nato, e di questo a B.H.F. non si può che essere davvero grati.

Pasquale Boffoli