I RUDI
"Tre Pezzi Di Routine"
(Autoprodotto, 2013)

RudiI mods non moriranno mai, il loro shout attraversa le decadi e si rinnova sempre e i Rudi stanno qui ed ora a ricordarcelo. Gabriele Bernardi alle tastiere, Silvio Bernardi, voce e basso e Stefano Di Niglio alla batteria non sono nati negli anni ’40 e non si trovavano, anche se credo l’avrebbero fortemente desiderato, nella Swingin’ London degli anni ’60, anzi non erano nemmeno ancora nati in quegli anni. Sebbene il nome del gruppo fa molto italian beat dell’epoca che fù, i Rudi sono un energico trio milanese nato nel 2010, con all’attivo solo tre pezzi composti nel 2013, disponibili, per il momento, solo in download, che rappresentano il biglietto da visita per il loro primo album, attualmente in preparazione.

Tre Pezzi Di Routine, questo il titolo, di nome e di fatto, del loro EP rappresenta un ottimo esempio di come risuonare, rinnovando, una musica evergreen destinata a non tramontare mai, apportando semmai una novità, che consiste nella mancanza di chitarre nella strumentazione. Tre soli pezzi dunque, per un totale di poco più di undici minuti di musica, nei quali il gruppo prova a mettercela tutta e dare il meglio di sé e diciamo pure che riesce bene nell’operazione. Se il mod style ha attinto abbastanza dal soul e dall’errebi, la cosa non sfugge ai Rudi che in Routine, il primo brano, danno già un lodevole sfoggio di conoscenza della materia, con un ottimo e scanzonato refrain trainato dal piano di Gabriele Bernardi e un vago eco beatlesiano nel motivo. Anna invece è un brano pop pieno di ritmo e gioia, con un bellissimo solo d’organo e Nei Confini (Di Un Mondo Che Non Ci Appartiene), l’ultima traccia, è l’episodio più hard e jazzato dei tre di questo EP, dove i ragazzi si impegnano tutti con ottimi risultati. Tutti i pezzi sono cantati in italiano e spesso in indovinati cori. Questo EP disponibile in download è un fresco e positivo assaggio di ciò che i Rudi potranno e vorranno proporci in futuro.

Giuliano Manzo