I desolati paesaggi industriali, l’atmosfera metafisica, quell’irrequietezza figlia del punk più suburbano, la devozione alla musica “underground”. Di chi parlo? Torino. E da Torino provengono gli Sloks, trio composto dagli irrequieti Peter Chopsticks (sbatteria), Ivy Claudy (urla e sbatteria) Buzzy Fuzz (fruste di chitarra); personaggi che, sentirete, non vanno tanto per il sottile, allineando 10
Milano 2019. Sigaretta in bocca. Quattro loschi figuri entrano in sala di registrazione con le idee chiare, dare vita ad un album che, oltre a mettere in campo le loro doti artistiche e sfoderare senza remore il loro tormento esistenziale, deve essere summa ed elogio alla più viscerale tradizione art-punk, dai leggendari Cramps, passando per
I Tazer sono una di quelle band che lasciano pochi dubbi su quello che fanno e quello che sono, sperimentazione sonora devota alle più malsane radici del rock. Fedeli nel suono all’evoluzione di tutto ciò che di meglio si è avuto in ambito synthpunk (dai leggendari Screamers di fine ’70 ai violenti Lost Sounds di
I Love Is The Answer sono un duo di musicisti finlandesi, Kalle Sipilä (basso, chitarre, voce, synth analogico, pianoforte, campioni, loop, registrazioni sul campo, arrangiamenti) e Jani-Petteri Olkkonen (batteria, percussioni rituali, kendang, cajon, campane e ossa, voce, flauti, loop, didgeridoo) e suonano “musica rituale del ventunesimo secolo”, una neopsichedelia tribale ispirata e visionaria dal forte
E con un passo di rollerblade, una cravatta psichedelica ed un paio di occhiali scuri che i Diva, capitanati dall’irriverente Davide Golin, approdano senza inganni e senza indugi nei nostri cuori, come un regalo che aspettavamo da tempo, per farci sorridere, ballare e ricordarci che il presente non è nient’altro che quello straordinario cocktails di
Munsha è lo pseudonimo sotto cui si cela la giovane Daniela Lunelli, cantante, violoncellista, sound designer e performer italiana con sede a Berlino dal 2014. Ha iniziato a studiare pianoforte a solo otto anni, e, poco dopo, canto e violoncello. Il suo percorso artistico la porta a collaborare all’nizio con diverse band dark-wave e punk,
Punk attitude, deviazioni lo-fi, echi no-wave, sperimentazione senza compromessi. Bastano poche parole per circoscrivere le sonorità che caratterizzano questo ottimo lavoro targato Razor Cunts, duo femminile con sede a Berlino, dotato di una singolare vena creativa, capace di proporci una serie di killer songs originalissime! Ambika Thompson (cello, batteria e voce) e Jane Flett (cello,
Anche se sono trascorsi diversi mesi dalla sua produzione, è nostro piacere segnalare la prima uscita di Alessio Bosco, in arte Float. Una serie di composizioni intimiste e personali, costruite su percorsi ritmici e vocali pregni di un’atmosfera rarefatta e sognate, fluida ed emotiva. Dall’iniziale A Lighthouse, misteriosa ed evocativa, Alessio Bosco costruisce, con ispirata
Messina 1908 è la prima produzione discografica della nascente Dornwald Records, “Indipendent Music Label” italiana che fa capo a Lorenzo Nobili (giornalista musicale, noto per la sua collaborazione con diverse testate musicali italiane quali Frastuoni, Darkroom Magazine e Rosa Selvaggia). Una nuova realtà che dà voce ad una serie di band in area experimental/neofolk/noise, un
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