Negli anni ’90, a Piombino, la mia città natale, c’era un tizio solitario, atono ed imploso, totalmente devoto al verbo power electronics/harsh noise. Girava a bordo di una mal ridotta Deu Chevaux bianca, costantemente squassata da ondate di rumore diffuso a volumi insostenibili. Lui era solito partecipare la devastante esperienza sonora con tale trasporto da