Sunneva“Chist’è ‘o paese d’ ‘o sole, chist’è ‘o paese d’ ‘o mare” recita parte del testo della celebre canzone O Paese D’ ‘O Sole dedicata alla città di Napoli, scritto nel remoto 1925 dal poeta scrittore Libero Bovio. Ebbene, questo ensemble di musicisti partenopei capitanati dal deus ex machina, vocalist, polistrumentista, autore di musica e testi di We Are Trees, nonchè fautore del progetto Stefano Pellone, recide con decisione questo “eterno filo concettuale” inerente solarità, calore e folklore “Made in Naples” già a partire dal proprio nome: Sunneva è un nome proprio di persona femminile islandese, appartenente, tra gli altri, ad un personaggio secondario di un libro intitolato “Chiarori”, opera datata 1996 scritta dallo scrittore svedese Göran Tunström. Stefano per la realizzazione in studio di questo album di esordio si è avvalso del supporto di musicisti sia di estrazione jazz (Jack D’Amico, Ron Grieco, Marco Castaldo) che indie (Luca Di Maio fondatore dei rimpianti Insula Dulcamara) che elettronica (Fabrizio Somma, in arte K-Conjog); ma attualmente la “creatura” Sunneva nei live, ha raggiunto il proprio zenit, cambiando pelle e quindi line up, infatti la formazione attuale oltre allo stesso Stefano Pellone (voce, toys, uku), comprende Massimo Manzo (chitarra/guitalele), Michele Bifari (batteria), Francesco Bordo (chitarra, voce), Claudio Manzo (basso). Il contenuto musicale dell’album si articola in poco meno di ventotto avvolgenti minuti, costellati di suoni algidi sospesi tra post-rock, elettronica e folk che sembrano condurci idealmente in modo delicato, sussurrato e soave nella tundra islandese. Sei dolci, malinconici e suadenti confetti sonici pregni di influenze dal marchio spiccatamente nord europeo (Sigur Ros, Mum, Motorpsycho docet), ma che trovano al contempo le proprie radici anche in bands come Anthony And The Johnsons e Mogwai. Chi ama il genere non potrà che farsi cullare dolcemente dagli effluvi sonori emanati da We Are Trees.

Luciano De Crescenzo