Tag: Bloodrock

NERO KANE
"Tales Of Faith And Lunacy"
(Nasoni / Bloodrock, 2020)

Prima di divulgarmi sui contenuti mi rivolgo a coloro che seguono i miei consigli o più semplicemente sono incuriositi dalle mie recensioni: Tales Of Faith And Lunacy è uno dei dischi più belli pubblicati nell’apocalittico 2020 e se scegli di chiamarti Nero Kane non puoi permetterti di suonare una musica lineare o dal vago sapore revivalistico. Marco Mezzadri è un songwriter milanese attivo da diversi anni nell’underground musicale europeo, dotato di un estro duttile fatto di personaggi scomodi; tra le sue trame cupe convivono Barrett, Cash, Cave, Jarmush, Wenders ognuno fonte d’ispirazione esistenziale dell’artista dalla personalità visionaria che riesce, senza ricorrere ad artifici strumentali, in intense ballate dai tappeti elettro-acustici. Affiancato dalla filmaker/musicista Samantha Stella arriva a pubblicare per l’etichetta berlinese Nasoni Records il suo secondo album dal suono allucinato e magnetico nel suo blues surreale. Una psichedelia trasognata, acida nel colore rosso della terra desertica, scenario delle composizioni dello sciamano Kane. La musica in questo nuovo lavoro è intrisa di una forte religiosità dove a dividere il sacro dal profano altro non vi è che un sottile immaginario in cui convivono magia, poesia, amori perversi e carnali e dolci malinconie. Nelle 7 canzoni il duo riesce a far venire fuori il torpore malsano di We Will Fall degli Stooges e i temporali mantra di Kendra Smith. Samantha canta in Mechtild, Magdalene e nella conclusiva Angelene’s Desert dove rende omaggio ad Angelene di PJ Harvey mentre Nero si alterna nei brani Lord Won’t Come, Mary Of Silence, Lost Was The Road ed I Believe, memore delle danze macabre di Sir Paul Roland. La cadenza marziale della voce di Mezzadri è fortemente ipnotica mentre quella di Lady Samantha Stella trascina l’ascoltatore negli oscuri abissi dell’anima e non c’è spazio per finti sentimentalismi nelle tormentate liriche di questi racconti di fede e follia che nascondono in queste bivalenze un forte senso rituale. E qui mi viene in mente la scena della fuga finale del film “Paris Texas” dove il deserto ha le sembianze di un’autostrada ma l’idea d’evasione dal reale verso l’onirico resta la medesima.

Luca Sponzilli

WINTER SEVERITY INDEX
"Slanting Ray"
(Bloodrock, 2014)

Winter Severity IndexRoma! Piove e il cielo si tinge di nero, la città eterna quale fulcro di pro-pulsioni oscure, vortici di immensa decadenza e puro romanticismo. Blood Rock Records apre le braccia come statua neoclassica e dona agli adepti Winter Severity Index. Innesti pre Cocteau Twins, umori Dead Can Dance, rimembranze Curesque, vibrazioni Xmal, visioni Requiem In White. Dopo collaborazioni pregevoli con Mushy, Cut Fud, Bohemien e No Fun, Simona Ferrucci e Alessandra Romeo convergono d’intenzioni, riaccendono la fede dark, e, accompagnate dal suggestivo sassofono di Pierluigi Ferro, costruiscono 10 gioielli marmorei immersi tra nebbia e foschia, caratterizzati da un cuore che brilla di luce propria. Tutte le songs sono racchiuse pregevolmente in un doppio vinile con copertina apribile ad opera di Giovanni Stax, dall’iniziale At Least The Snow, ispirata e nostalgica, la quale mette subito in evidenza le straordinarie doti vocali di Simona Ferrucci (anche alla chitarra, al basso e al drum programming), alla nervosa Ordinary Love, come un ricordo passato che si apre all’improvviso, nella quale emerge la maestria ai synths & keyboards di Alessandra Romeo. Visioni oniriche, dream sound, chitarre taglienti e bassi profondi creano vortici sonori suggestivi e coinvolgenti che travolgono emotivamente l’ascoltatore come in A Sudden Cold o scavano in umori deviati e trasversali come nella strumentale Bianca. Straordinarie le successive The Brightest Day, Fishblood e No Will, evocative e ancestrali, perfette nel loro mood spleen deciso e profondo. Chiude il vortice Embracing The Void, d’incanto infinita ed emotiva come un sogno perso ma poi riscoperto. Un emozione dall’inizio alla fine. Quest’anno l’inverno arriva in anticipo, e porta un solo nome: Winter Severity Index.

Marco Pantaleone

DER NOIR
"Numeri E Figure"
(Bloodrock / RBL Music Italia, 2013)

Der NoirNumeri E Figure è il nuovo disco dei Der Noir, composto da 9 tracce: simboli e suggestioni di un presente plasmato dal fato. Una title track che racconta i trascorsi di uno spaccato di esistenza e che svela l’intima natura dell’intero lavoro. Partendo da Carry On, grido di autodeterminazione iniziale e arrivando a The Forms, confessione poetica finale, si percorre un viaggio musicale fatto di emozioni viscerali (L’Inganno, Metamorfosi), oscuro e allo stesso tempo bramoso di luce (Zero, Kali Yuga, She’s The Arcane), un gioco di contrasti (Sunrise) che crea il contorno indefinito dell’opera e rappresenta a pieno l’anima eterogenea del gruppo. Un passo avanti, un affacciarsi al pubblico in nuovo stile meno legato alle atmosfere gelide del primo A Dead Summer. Un album distribuito da Goodfellas che vede nuovamente la duplice produzione di RBL e BloodRock Records, oltre alla collaborazione di nomi come Die Selektion, Anna Martino e Pierluigi Ferro della Macelleria Mobile di Mezzanotte.

Tracklist

  1. Carry On
  2. Numeri E Figure
  3. Zero
  4. L’Inganno
  5. Sunrise
  6. Kali Yuga
  7. Metamorfosi
  8. She’s The Arcane
  9. The Forms

Biografia

Der Noir 2Il progetto Der Noir nasce a Roma nell’estate del 2011 dal desiderio di creare qualcosa di nuovo rispetto ai precedenti percorsi musicali dei tre componenti. Prosecutori in chiave moderna della New Wave e Dark Wave, nel gennaio 2012 pubblicano il loro album d’esordio A Dead Summer, con il quale riescono a conquistare il pubblico – anche internazionale – grazie ai suoni di matrice vintage analogica-proto digitale. Il disco, prodotto da RBL Music Italia e distribuito in licenza da EDEL Italia, include special featurings con Marco Benevento (The Foreshadowing), Alessandro Adriani (Newclear Waves) e Andrea Merlini, tutti personaggi della scena wave internazionale. Il singolo estratto Another Day vede inoltre la partecipazione del già citato Alessandro Adriani (Newclear Waves) e di Valentina “Mushy”. I numerosi e favorevoli consensi raccolti permettono ai Der Noir di raggiungere il palco dei Duran Duran, il 18 luglio 2012, infatti, aprono la tappa romana della band inglese, in Italia per presentare il tredicesimo album All You Need Is Now. A più di un anno di distanza dal successo dell’album d’esordio, il 26 agosto 2013, in esclusiva su Rockit, esce il singolo Carry On che anticipa luscita del loro secondo lavoro in studio, Numeri E Figure.

I Der Noir sono: Manuele Frau (voce), Manuel Mazzenga (chitarra e basso), Luciano Lamanna (drum machine & synth).

Raffaele Orilio