Categoria: Ristampe e recuperi

JAMES CHANCE AND THE CONTORTIONS
“Buy”
(ZE Records, 1979)

La recente morte di James Chance mi ha addolorato non poco. Per rendere omaggio alla sua memoria ho ritenuto opportuno recensire uno dei suoi lavori più epocali: l’album Buy del 1979, concepito quando James Chance era il leader dei Contortions. L’avvento degli anni ’80 ha visto il crollo, nel jazz, di tutte le barriere di

UNDERWORLD
“Beaucoup Fish”
(Junior Boy’s Own, 1999)

Uno degli eventi più attesi dell’anno 2024 è l’esibizione live degli Underworld insieme ai francesi Air al VIVA! Festival (Valle D’Itria International Music Festival) che si terrà in Puglia a Locorotondo dall’1 al 4 agosto. Si tratta dell’unica data nazionale per la band culto dell’elettronica anni ’90. Noi di Frastuoni non potevamo esimerci, per questo

THIS HEAT
“S/T”
(Piano Records, 1979)

Immaginiamo di trovarci in un piazzale dove convergono due strade, la prima proveniente da sinistra e la seconda che inizia alla destra della piazza; nel bel mezzo di questo piazzale c’è una colonna scolpita, a guisa di totem, con due facce che, come un Giano bifronte, guardano verso entrambe le strade. Sotto il totem esiste

Il post rock divergente dei ROME
“Rome”
(Thrill Jockey Rec., 1996)

Il Post Rock anni ’90 Il post-rock è stata l’ultima grande rivoluzione del rock alla fine del secolo scorso. È riduttivo definirlo un genere perché le sue molteplici sfaccettature rendono difficoltosi i tentativi di conchiudere una musica così sfuggente in steccati e recinti. Diciamo che il post-rock è stata un’attitudine, ma non un’attitudine prima (sub)

Strawberry Fields – Volume 3
A Trip With …

THE YOUNGBLOODS
“Elephant Mountain”
(RCA Records, 1969)

Verso la fine degli anni ’60 gli Youngbloods, trio proveniente da New York composto da Jesse Colin Young (voce, basso, chitarra elettroacustica), Lowell Levinger (chitarre, tastiere, pianoforte elettrico, armonica, clavicembalo) e Joe Bauer (batteria), pubblicavano, dopo l’omonimo debut ed il sequel Earth Music, entrambi del 1967, il loro capolavoro Elephant Mountain, album contenente un patrimonio

LOTHAR AND THE HAND PEOPLE
“Space Hymns”
(Capitol Records, 1969)

“È country elettronico, una specie di musica divertente suonata da nani pazzi, ed è davvero bello da ascoltare. Non c’è tensione qui, no forze stridenti in guerra tra loro. Può sembrare strano che New York, la città che deifica la velocità e la follia, possa produrre questa musica, ma è come se Lothar And The