BIKINI KILL
"S/T"
(Kill Rock Stars, 1992 – Bikini Kill, 2012)

Bikini KillSono passati un paio di anni da quando questa storica “all female” band ha deciso di autoprodursi una ristampa del loro leggendario primo omonimo EP (estratto dalla cassetta Revolution Girl Style Now del 1991 distribuita esclusivamente ai concerti) uscito nel 1992 per la Kill Rock Stars. Le nostre presero le prime mosse in quel di Olympia proprio mentre, agli inizi dei ’90, la città venne assediata da un gruppo di ragazze “arrabbiate”, le Riot Grrrls, che di punto in bianco decisero di urlare al mondo il loro totale disappunto al totalitarismo maschile attraverso un attivismo molto pronunciato. La loro protesta si manifestava attraverso incontri a tema concessi esclusivamente al gentil sesso, un notevole numero di fanzine e la musica che ben presto ne divenne uno dei principali veicoli di diffusione.

Le Bikini Kill, tra le artefici dell’esplosione della scena, nacquero nel 1990 dall’incontro di Kathleen Hanna (originaria di Portland, Oregon), studentessa di fotografia presso l’Evergreen College di Olympia che per mantenersi agli studi lavorava come spogliarellista e Tobi Vail fondatrice della storica fanzine “Jigsaw”. “Jigsaw” è passata alla storia per aver lanciato i Nirvana, lo stesso Cobain ebbe una storia con Tobi Vail (le dedicherà in seguito il brano Drain You) e fu uno dei migliori amici di Hanna, alla quale, tra le altre cose, dobbiamo il titolo del celebre brano Smells Like Teen Spirit, per aver scritto sulla parete della camera di Kurt la frase “Kurt Smells Like Teen Spirit” (Kurt ignorava che si trattasse di un deodorante per ragazze). A chiudere il cerchio, di lì a breve, furono Kathi Wilcox e Billy Boredom.

L’EP in questione, loro seconda prova discografica (prima c’era stata solo la cassetta sopra citata), registrato a Washington D.C., lì dove, quale ulteriore epicentro della scena, le nostre si erano trasferite per unire le proprie forze ad Allison e Molly delle Batmobile (altra band di punta) nel portare avanti il verbo della “rivolta”, e prodotto da Ian McKaye (Fugazi, Minor Threat), rappresenta un manifesto del genere. I 6 brani in esso contenuti, introdotti da un esplicito: “We’re Bikini Kill and we want revolution girl style now!”, contraddistinti da una ritmica deragliante e da testi urlati sfacciatamente espliciti sono quanto di più furioso e istintivo il punk dei ’90 ci abbia potuto regalare. Double Dare Ya, introdotta da un basso vulcanico e disturbata da una chitarra impegnata sul fondo a squarciare letteralmente il tessuto sonoro e la tesa e nervosa Liar mettono subito in bella mostra questo carattere irruente della band le cui matrici invece si manifestano con maggior chiarezza nelle prove successive come Carnival che fa un po’ il verso ai Ramones, Suck My Left One e Feels Blind che evocano spudoratamente gli Avengers e Thurston Hearts The Who che per quanto richiami nel testo il noto front man dei Sonic Youth e gli Who porta alla memoria le meno scontate Raincoats giusto per rimanere in tema di “femminismo”.

Non lasciatevi sfuggire quindi la possibilità di portarvi a casa un pezzo fondamentale nel suono dei ’90 che con ogni probabilità è stato uno degli ultimi capitoli realmente sovversivi che il rock ricordi.

Salvatore Lobosco