LOUSY SUE
“Artless Artifacts”
(Sweet Time, 2023)

Al 7”EP di esordio contenente 5 tracce, dal quale vengono recuperate Katy Parrys e Ferma Jean, segue un silenzio (discografico), a fronte di un’assidua attività live, durato ben 5 anni prima che questo Artless Artifacts spunti dal nulla proprio quando la storia sembrava oramai sepolta. La copertina, ad opera di Angie, riporta un bel po’

NORAH JONES
“Visions”
(Blue Note, 2024)

Norah Jones ha chiamato il suo nuovo album in studio Visions perché molte delle idee musicali dalle quali ha tratto ispirazione, le sono apparse oniricamente nel cuore della notte, proprio quando la sua coscienza era confusa. Quel senso provato durante il sogno si trasmette nel prodotto finito, ma non nei modi associati comunemente a tale descrizione.

DAN WEISS
“Even Odds”
(Cygnus Recordings, 2024)

Dan Weiss è un prolifico batterista statunitense attivo da diversi anni nella scena jazz d’avanguardia newyorkese. Questo suo nuovo lavoro, Even Odds, raggiunge l’apice della creatività, racchiudendo l’essenziale nella forma ristretta del trio e nella costruzione succinta dei brani di pochi minuti. Qui si accompagna a due fuoriclasse del genere, il sassofonista portoricano Miguel Zenòn,

PEARL JAM
“Dark Matter”
(Monkeywrench / Republic Records 2024)

Ci sono cose delle quali non si riesce più a far senza. Sarà per via dell’abitudine, per la nostalgia, per troppo amore, per noia o per una sorta di attaccamento compulsivo. Questo discorso può valere tanto per la squadra del cuore, la pizza preferita o il telefonino quanto per i Pearl Jam. In quest’ultimo periodo

ALEJANDRO ESCOVEDO
“Echo Dancing”
(Yep Roc Records, 2024)

Il texano Alejandro Escovedo, proveniente da una famiglia di musicisti, non è certo un nome nuovo nel panorama della musica rock, forse poco reclamizzato nel nostro paese ma molto popolare negli Stati Uniti, nei primi anni ’90 ha messo in fila un paio di album (l’esordio discografico solista Gravity e il seguente Thirteen Years) contenenti