AMOS LEE
“Honeysuckle Switches – The Songs Of Lucinda Williams”
(Record Store Black Friday / Thirty Tigers, 2023)

Amos Lee (vero nome Ryan Massaro) è un cantautore folk che ha condiviso il palco con artisti del calibro di Bob Dylan, Norah Jones, Van Morrison, Elvis Costello, Paul Simon, John Prine. “La cosa bella dell’essere un cantautore” ci racconta in un’intervista del New York Times “è che in generale puoi affrontare molte cose diverse, sperimentare molte cose diverse, semplicemente scrivendone”. Nato nel 1977 ha frequentato l’università della Carolina del Sud ottenendo una laurea in Inglese per poi trasferirsi a Filadelfia, dove è stato insegnante di scuola elementare per diversi anni. Di sera partecipava come cantautore a spettacoli di “microfono aperto” suonando dal vivo, e sono state proprio queste esperienze a diretto contatto con il pubblico a farlo maturare artisticamente e a fargli prendere la decisione di continuare a scrivere canzoni lasciando la professione di insegnante.

Il suo primo omonimo disco Amos Lee del 2005 realizzato con l’aiuto del bassista Lee Alexander e Norah Jones e il secondo Supply And Demand del 2006 prodotto da Barrie Maguire, bassista di Natalie Merchant, hanno venduto mezzo milione di copie. Last Days At The Lodge uscito nel 2008 vede alcuni collaboratori famosi tra cui Doyle Bramhall Jr., Spooner Oldham e Pino Paladino, tutti e tre i lavori sono usciti per l’etichetta Blue Note Records. In questo terzo disco, vera svolta autoriale, Lee è meno propenso a scrivere canzoni autobiografiche, assumendo invece il punto di vista di un narratore e, concentrandosi sui personaggi, ha creato dei pezzi che danno la massima resa suonati dal vivo: “Fare dischi è bello, ma andare in tour è il pezzo forte, con la band ci conosciamo molto bene e loro sono in grado di seguirmi quando durante una canzone prendo una piega particolare … sono fantastici, non si può davvero chiedere di più”. Nel 2011 pubblica il fortunato Mission Bell a cui partecipano Lucinda Williams, Willie Nelson, Calexico, l’album debutta direttamente al primo posto della classifica Billboard 200.

Seguono Mountains Of Sorrow, River Of Song nel 2013, Spirit del 2016, My New Moon del 2018 e Dreamland del 2022 acclamato dalla critica. Tutta questa lunga presentazione ci serve per dire che Amos Lee non è esattamente un cantautore di primo pelo, una meteora o un tizio che fa cover, a 46 anni suonati, con una avviata carriera musicale alle spalle e collaborazioni importanti con la crema dell’ambiente musicale americano, decide di sfornare nel 2023 questa sua ultima fatica discografica realizzando un disco dove riscrive le canzoni a cui è più legato della sua musa artistica per eccellenza, ovvero “la signora dal cuore rock’n’roll” Lucinda Williams. Il titolo del disco è Honeysuckle Switches – The Songs Of Lucinda Williams ed è uscito il 24 novembre 2023 su Record Store Black Friday tramite Thirty Tigers.

Non è un mistero che l’iconica musicista originaria di Lake Charles sia una sorta di guida spirituale per Amos Lee sin dalla sua adolescenza, la collaborazione con lei in Mission Bell e la successiva condivisione di molti palcoscenici gli hanno dato la possibilità di conoscerla al meglio apprezzando le sue doti di gentilezza e genuinità, tenacia e volontà. Caratteristiche che si riflettono nei testi delle sue canzoni dove abbraccia la tristezza, ma non ne viene mai avvolta completamente perché c’è sempre anche molto amore da elargire e storie da raccontare. Facendo i conti con il proprio dolore nell’ultimo anno, Amos Lee si è rivolto al lavoro della sua mentore, tuffandosi nelle canzoni a cui si appoggia nei momenti difficili e utilizzandole come fonte di guarigione, un aspetto questo del lavoro della Williams di cui abbiamo già parlato in altre occasioni. (Vedi l’articolo “L’anima buona di Lucinda Williams” del sottoscritto). È una pratica piuttosto diffusa quella di dedicare delle cover di canzoni dei propri artisti preferiti, importanti per la propria formazione, un po’ meno dedicare un intero album come nel caso di Amos Lee con questo ultimo disco, ma la riteniamo una scelta coraggiosa e un’operazione riuscita perché ha saputo mettere in risalto tutta la sua capacità interpretativa e la sua arte. La voce intensa e a tratti roca della Williams e il suo sound fatto di tramonti solitari, chitarre ruvide, whiskey e nostalgia, lasciano il passo alla libera interpretazione di un Amos Lee ispirato e accompagnato prevalentemente da chitarra acustica e pianoforte.

Le sue interpretazioni sono affreschi musicali molto delicati e mettono in luce una voce intensa con una sensibilità tale che tocca le corde più intime dell’ascoltatore. Ecco: Amos Lee si è cucito addosso le canzoni della Williams, le ha fatte sue, le ha assorbite al suo interno come una medicina per lo spirito malato e dopo averle interiorizzate come fluido vitale sono diventate una parte di sé: credeteci, non stiamo esagerando. Amos Lee è un grande cantautore, una brillante conferma ed è qui per restare. Ecco l’elenco delle canzoni della Williams reinterpretate da Amos Lee che partono dal suo debutto con l’album Sweet Old World, al moderno Blessed, passando per il suo capolavoro del 1998, Car Wheels On A Gravel Road: Are You Alright, Fruits Of My Labor, Get Right Whit God, Compassion, Everything Has Changed, Born To Be Loved, Greenville, Little Angel Little Brother, Sweet Old World, I Envy The Wind, West, Bus To Baton Rouge.

Andrea Masiero

 

Amos Lee

Social

Are You Allright

West