SMALL THING
“20 Jazz Punk Greats”
(Flamingo Records, 2024)

20 Jazz Funk Greats è il secondo lavoro sulla lunga distanza della punk band genovese Small Thing che, sin dal titolo e dalla bella copertina, omaggia una delle opere più conosciute dei Throbbing Gristle, l’album 20 Jazz Funk Greats. Le tracce presenti non sono quelle dichiarate dal titolo, sono effettivamente solo 13 ma, si giustifica la band, nemmeno nell’album dei TG ce n’erano 20, quindi l’omaggio si può dire completo. La band è composta da Monica Mantovani alla voce, Roberto Fatttori alla batteria, Alberto Canale al basso (che è anche uno dei boss della Flamingo Records) e David Robert Knezevich alla chitarra. I brani dell’album sono piuttosto vari: si va dallo street punk delle iniziali Small Thing e Rat Attack all’hardcore ska della saltellante Coma Awakening.

La particolarità del disco è di avere tre intermezzi, non suonati dal gruppo, che dividono il disco in 4 parti distinte. Il primo, di Vulcan Boy, é un lisergico trip hop, il secondo, dal titolo Noli Timere, suonato da Generic Cat Generator (alias il chitarrista Knezevich, responsabile anche di registrazione, missaggio e masterizzazione dell’album) è un ambient di sapore industriale, mentre il terzo, composto dal misterioso collettivo La Furnasetta, è un episodio di elettronica occulta in cui si ode un dialogo in inglese con Genova come argomento (“What’s the problem with Genova?” si sente dire, “I hate the north” risponde un altro).

Questi tre interludi contribuiscono non poco a variare l’atmosfera dell’album, consentendo all’ascoltatore di riprendere fiato. Il disco si sviluppa poi su pezzi prettamente hardcore (Pray, Senor T, Diet Coke), Liberty, una cover della band new wave svedese Kitchen & The Plastic Spoons, la velocissima messa in musica del Dies Irae di Tommaso da Celano, in cui svetta nel finale un clarinetto free.

Il disco si conclude con il veloce hardcore di My Friend e con Dead Moon In The Sky, il brano più lungo e complesso dell’album, dal ritmo decisamente più rallentato. Da segnalare la cartavetrata e potente di voce di Monica Mantovani, completamente a suo agio sia nei pezzi hardcore che in quelli dalle tonalità più normali. Un’altra idea originale è stata quella di affidare la parte visuale all’artista Stefania Carbonara, che ha concepito un vero e proprio video album, in cui si è potuta sbizzarrire liberamente dando sfogo alla sua creatività e il cui risultato è visibile su YouTube. 20 Jazz Punk Greats dimostra che il punk italiano gode ancora di ottima salute e che gli Small Thing ne sono una delle band più credibili e rappresentative.

Mario Clerici

 

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