HUMAN EYE
"Fragments Of The Universe Nurse"
(Hook Or Crook, 2008)

Human EyeEnnesima creatura aliena partorita dal sottobosco americano (Detroit) questi Human Eye, impegnati da più di un decennio a torturare i timpani con una mistura sonica “riluttante” ed intrigante nello stesso tempo. La band è guidata da tale Timmy “Vulgar” Lampinen, una figura nevrotica e visionaria, uno di quei personaggi dai connotati folli che ama spingere fino in fondo il piede sull’acceleratore portando i caratteri sperimentali dei suoi collage musicali alle estreme conseguenze.

Gli Human Eye sono formati da: Johnny Lzr (sintetizzatori), Hurricane William Hafer (batteria e xilofono), Brad Hale (basso) e Timmy. Una simile mistura di psych, garage e noise in salsa sci-fi non poteva sfuggire alla In The Red che immediatamente li scrittura tirando fuori dal cilindro nel 2005 un album omonimo di altissimo spessore. Tempo tre anni e la band da il meglio di se con questa seconda prova su Hook Or Crook, Fragments Of The Universe Nurse, disco di pura follia sonica inquadrabile tra meandri del weird punk. Il collage di figure “improbabili” presente in copertina, tirata su da Timmy, dà un senso abbastanza fedele del carattere bizzarro e sconcertante dell’album. Nella catastrofica Salimander Soft Shoez, nella sintetica e spaziale Two Headed Woman e ancora nella cavalcata elettrica Stem Into New Dimensions i nostri mettono in bella mostra la loro devozione al verbo Lost Sounds quale rigoroso punto di partenza. Un ibrido Joy Division-Devo in chiave acida si insinua lungo tutta Lightning In Her Eyes per poi virare verso angosce Theatre Of Hate, mentre omaggi sparsi ai concittadini Stooges (Slop CultureGorilla Garden) marcati richiami ai velenosi Chrome (Fragments Of The Universe NursePoison Frog People dove ad un tratto sembra di ascoltare Peter Murphy sulle note di Bela Lugosi’s Dead) scariche elettriche tipicamente Debris, synth punk alla Screamers e un po’ di urticante anima Oblivians rigorosamente in bassa fedeltà, a mò di “campioni” sonori variopinti, sono sparsi un po’ ovunque lungo tutta la trama del disco.

Come un rettile dalle squame colorate che nasconde un veleno potentissimo gli Human Eye una volta sferrato il morso cedono il passo a furia punk, epilessia elettrica, marciume lo-fi, effetti cosmici e catarsi psichedelica. Vi può bastare?

Salvatore Lobosco