DELENDA NOIA
"Noia Estetica"
(Disco Dada, 2011)

Delenda NoiaProfumo di notte. Elettronica allo stato esistenziale. Si aprono le danze di Klord e Violara, in arte Delenda Noia, duo di origini sarde attivo in lande emiliane già dal 2001 a nome Klord. L’album si apre con l’avvincente Delenda Noia, nervosa e romantica, decadente e coivolgente. La voce robotica e profonda di Delenda ci cattura e i sinths di Noia ci assalgono con eleganza minacciosa, creando un suono dal sapore antico e moderno allo stesso tempo. Bravi! Darkwave italica, elettronica cantautoriale, minimalismo analogico, decadenza e noia esistenziale, scatti di memoria e destino. La seguente La Canzone Dell’Addio apre spiragli di luce, un’elegante pop wave, scorre piacevole, ma è solo un attimo. Castità … chiaroscuri sinthemozionali ci avvolgono come fede, le parole creano immagini di vissuto decadente ed esistenziale, voce e sinths si immergono paralleli nelle immagini di vita che emergono prepotentemente dai ricordi, come una verità celata che si schiude … o un’illusione che scompare. La seguente Obliquo, si immerge in reminiscenze di anima e passione. Delenda Noia parla chiaro, mette a nudo con coraggio le nostre debolezze, le nostre paure e le nostre ansie, in un vortice di verità nascoste, come visioni intime che ci trasportano al centro di noi stessi. Con Odio Le Bambole entriamo danzando nel vivo dell’universo Delenda Noia, ritmi oscuri e amplessi di vibrante incoscio si espandono nell’area, la simbiosi artistica si rivela e convince, e i Nostri creano intrecci e dinamismi di forte suggestione psicocelebrale. Flirt è diretta, pericolosa e romantica, gioiello puro, poesia metropolitana che suggestiona, ascoltiamo ricordando, come un’ultima confessione. Revolutionez, vibrante e veloce, si dipana nell’oscurità come un inno generazionale cantato dentro una stanza buia, per pochi, per intimi, decadenza elettronica che ci emoziona. I dettagli fisici e situazionali ci portano oltre, dentro la nostra anima, mentre cadiamo trasportati dalle voci di Delenda e di Noia fino al suono ultimo. Arriva come un pugno la bellissima Barattolo … “la mia indole peggiore non si spezza”… Delenda corrode la coscienza, le parole sono lame, i nostri segreti svelati, scovati e portati alla luce. Arriva Desdemona, pura paranoia lessicale, provocatoria e nervosa, ci saluta abbracciandoci. Chiude il cerchio Al Buio … misteriosa e infinita, non fa altro che confermare l’arte di Delenda Noia, senza compromessi nei testi e nei suoni. Pregevole composizione. Ricercate sonorità.

Delenda Noia ci sorprende e ci cattura, perchè nella loro poesia e nel loro suono ritroviamo la nostra stessa vita e perchè la materia sinthetica della sua dolcissima musa ci fa rifluire il sangue delle nostre sporche vene, come in quella lontana notte dove abbiamo amato, odiato, pianto, osato, … quando i nostri giorni erano trasudanti di una perversa, luccicante e androgina “noia estetica”. Delenda Noia ci crede ed è qui per ricordarci che non è ancora arrivato il momento di fermarci, di mettere la maschera, di far finta di fare i bravi, perché non possiamo fuggire da ciò che siamo stati e siamo. Delenda Noia ridipinge di nero la nostra vita, si spacca la testa e ci colpisce il cuore. Notevole.

Marco Pantaleone