MOOON
“III”
(Excelsior Records, 2024)

Collocabili musicalmente in uno spazio di tempo tra il 1969 ed il 1972, a farla breve individuabile nella scena freakbeat inglese o nei gruppi del catalogo Vertigo, i Mooon, terzetto olandese in orbita dal 2016, con il nuovo lavoro si confermano fra le migliori formazioni dell’attuale scena psych. In III, terzo LP del giovane manipolo di Arle-Rixtel, interagiscono i diversi stili dei ’60s, proto-hard, swinging baroque psychedelia, R&B bianco in un linguaggio accurato, per soluzioni compositive, e dalla forte personalità. Nelle 12 tracce contenute convengono frequenze marchiate Tomorrow (Rainbow Flowers / Toy Gun), Caravan (You Canno’t Know), Stray (I Will Get You), vibrazioni à la Electric Prunes (Living In The Night), raga byrdsiani (G.A.S.), graziose ballate hippie (If Only I Know), straniate filastrocche acide (Mr. Abelicity) ed intense nuggets-songs (Buy A Smile ed Hurtin’ My Heart ricordano gli Standells), per circa 45 minuti in chiave lisergica e dalle nostalgiche suggestioni. Timo Van Lierop (voce/chitarra), Tom de Jong (basso) e Gijs de Jong (batteria/percussioni/tastiere/flauto/armonica) sono gli artefici di questa operazione dall’elevato valore qualitativo, formalmente datata 2024 ma che sarebbe potuta uscire nel 1970. E per il sottoscritto entra, anzitempo, nei dischi dell’anno.

Luca Sponzilli

 

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