Fatta eccezione per alcune colonne sonore o una serie di CD-R promo/cassette/download/45 giri diffusi in edizione limited ed una reunion avvenuta nel 2018 testimoniata in The Comeback Special (Live At The Royal Albert Hall), insomma ben poche cose ma tant’è, Matt Johnson era assente, su disco a lunga durata, da circa un quarto di secolo.
Manifesto della cultura hippies degli anni ’60, il triplo LP Woodstock (Music from the original soundtrack and more), pubblicato dalla Cotillion, label sussidiaria dell’Atlantic Records, nel 1970, conteneva una parte della tre giorni, più il fuori programma di Jimi Hendrix mentre la gigantesca folla levava tende baracche e burattini. Inizialmente programmato nella piccola cittadina di
Apolide agitatore nella scena new wave newyorkese di fine anni ’70, James Siegfried ai musicofili conosciuto come James Chance o James White, nasceva nell’omonimo capoluogo della contea del Milwaukee il 20 aprile del 1953. La sua formazione musicale come allievo del sassofonista David Murray seguiva agli iniziali studi in conservatorio (nella città d’origine) e a
Nel 1970 i Caravan pubblicavano il loro secondo album If I Could Do It All Over Again, I’d Do It All Over You, manifesto del Canterbury Sound, la corrente musicale sviluppatasi nell’omonima città del Kent – da qui il nome – e tra i dischi più influenti del rock progressive. Pye Hasting (voce, chitarre 6
THE PRISONERS “Don’t Burst My Bubble / Ain’t No Telling” 7″ (Countdown Records, 2024) Un’incredibile sorpresa per gli ammiratori (tanti) dei Prisoners, nome di punta del revival garage e neopsichedelico inglese degli ’80 sixty-beat oriented con vaghe tracce di oneri mod. Il come-back include due classici, sul lato A Don’t Burst My Bubble degli Small
Born In The U.S.A., album pubblicato esattamente il 4 giugno del 1984 è senza se e senza ma lo spartiacque nella carriera discografica di Bruce Springsteen. Atteso, dopo il monocorde Nebraska, divisivo, poiché i rockers puristi che seguivano con devozione il Boss e la sua E Street Band fin dagli esordi vedevano nel disco una
Polistrumentista e fra le più importanti figure del panorama post-punk provenienti dall’emisfero australe, Mick Harvey, a cui va dato merito per il germogliare dei Bad Seeds a fianco di Nick Cave dopo le esperienze con The Boys Next Door, The Birthday Party e Crime And The City Solution, nel 1995 ha avviato una lunga carriera
Provenienti da Londra, gli Stray sono stati, per capacità compositive, fra le migliori formazioni dell’underground inglese di fine anni ’60 e di quel filone anarco-hippies sorto sulle ali del successo di gruppi come Deviants, Pink Fairies, Thin Lizzy, Hawkwind o del catalogo Vertigo. Dopo l’omonimo esordio del 1970 e la partecipazione ai più importanti festival
Verso la fine degli anni ’60 gli Youngbloods, trio proveniente da New York composto da Jesse Colin Young (voce, basso, chitarra elettroacustica), Lowell Levinger (chitarre, tastiere, pianoforte elettrico, armonica, clavicembalo) e Joe Bauer (batteria), pubblicavano, dopo l’omonimo debut ed il sequel Earth Music, entrambi del 1967, il loro capolavoro Elephant Mountain, album contenente un patrimonio
Prima dell’improvvisa dipartita verso nuove dimensioni ultraterrene, Steve Albini ha lasciato in eredità un ultimo album con gli Shellac, l’ottimo To All Trains che va ad arricchire la sua monumentale discografia iniziata con i seminali Big Black e proseguita alternando dischi ad eccellenti produzioni. Il nuovo lavoro consta di 10 episodi suonati alla grande, con
Il succulento platter che vado a presentarvi contiene una serie di 45 giri pubblicati dalla Rogue Records, label francese con una particolare attenzione/passione verso la scena garage/psych/beat e specializzata nell’accattivante formato 7″. THE LIQUORICE EXPERIMENT “Pretty Baby / Rattlesnake” 7″ – Rogue Records – 2024 Combo proveniente da Londra, i The Liquorice Experiment, già
Germogliati dalle ceneri infette dei Birthday Party, prima, e successivamente dei Crime And The City Solution, i These Immortal Souls sono stati la band del chitarrista australiano Rowland S. Howard, poetica figura dall’anima tormentata e fra le più rilevanti del post-punk degli ’80. Autori di due ottimi album, Get Lost (Don’t Lie!) del 1987 e
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