MASSIMILIANO MARTINES
"Meccanismo Estetico"
(Liquido, 2012)

Massimiliano MartinesBizzarra e avveniristica la copertina del secondo album di Massimiliano Martines, che per l’occasione si fa accompagnare dalla sua Ranocchi Delfini Dorsisti & Stilolibertari Band, già dal titolo è una dichiarazione d’intenti. Bizzarra come i titoli delle dieci tracce del dischetto, pubblicato dalla Liquido Records, con tanto di libretto illustrato con testi. Martines è un cantautore di Galatina, ma di adozione bolognese oramai, dove vive, progetta ed “inventa”. Scorrendo infatti la sua biografia si scopre che è abbastanza prolifico anche in campo teatrale e poetico, se n’è tempestivamente accorto anche il Premio Tenco, selezionandolo per la rassegna “Il Tenco Ascolta 2011”. Per uno che non fa della canzone la sua principale ed unica espressione artistica, diciamo che Meccanismo Estetico non solo è un lavoro non trascurabile, ma meritevole di lodi, la prima delle quali è l’uso misurato ed intelligente di suoni e campionamenti, amalgamati con esperienza e piglio “estetico”. Nei quasi quaranta minuti del CD Massimiliano dimostra di aver metabolizzato ascolti di buona e varia musica, di quella che serve a costruirsi una solida attitudine ad attraversare stili e generi, senza colpo ferire. Il campionamento minimale di Frutti Di Stagione che subito sfocia in un motivetto orecchiabile ma dai suoni plumbei, apre il disco. Meccanismo Estetico invece, che da il titolo al disco, è un po’ il manifesto dell’album con suoni sinuosi e un testo tra la rivendicazione sociale e il nonsense. In Americana Martines elogia e dissacra le miserie dell’italietta, la musica è sempre interessante e richiama addirittura Fossati. Mistress fa un po’ il verso a Samuele Bersani, è una cantilena dolce e isterica dedicata ad una donna stressante. C’è anche posto per una citazione colta nel brano Le Memorie Di Adriano con riferimento alla Yourcenar, mentre Frutta Fresca è l’ennesimo nonsense, ma anche il brano più hard dell’album. Quante Quante Quante Quante è uno dei brani migliori, dalla costruzione lineare e melodica che la voce di Massimiliano sfiora e accompagna. Un buon lavoro insomma questo secondo album di Massimiliano Martines, ricco di spunti per un promettente cantautore dalle idee, sembra, chiare sulla canzone e sulla poesia e su come queste possano coniugarsi senza creare molti danni. Sarà interessante ascoltare come intenderà procedere ed evolvere in futuro, artisticamente e musicalmente, dal momento che non gli mancano mezzi e idee.

Giuliano Manzo