MOTHERS
"When You Walk A Long Distance You Are Tired"
(Wichita / Grand Jury, 2016)

MothersCi voleva – verità – la mente di Kristine Leschper per sfornare questo interessante disco dal sapore così soavemente “slavato”, così finto incerto, apparentemente annoiato o come si dice oggi slacker, si una mente fervida ed originale che sotto il moniker Mothers sforna When You Walk A Long Distance You Are Tired, nove brani cantautorali che scindono dalle femminilità dolciastre dai colori rosa o mughetto, ma una forza rallentata di istinti e deliri ben organizzati che fanno di questo ascolto un’esperienza sensoriale godibilissima.

L’artista della Georgia si diverte nonostante liriche e atteggiamenti deliranti, noir, una carrellata di suoni semplici, leggeri scatti espressivi che miscelano un sound poco espansivo ma profondo, quasi letterario, ma sono impressioni che piano piano si scaldano e vanno ad arrotondarsi in un “teller record” da intenditori, per tipi che praticamente ne vanno a cogliere i più reconditi astrattismi come sorseggiando un brandy nei paraggi di una mezzanotte buia.

La malizia mesta di Too Small For Eyes, l’onirica Nesting Behavior, i violini di Burden Of Proof o la insospettabile vitalità alt-rock che scorre in It Hurts Until It Doesn’t possono andare bene per “testare” un disco, un’artista cui puntare qualche asso vincente.

Max Sannella