R.Y.F.
"Love Songs For Freaks & Dead Souls"
(Brutture Moderne, 2016)

R.Y.F.L’humus musicale su cui si muove l’intensità cantautorale di R.Y.F. – Francesca Morello – è un buio cangiante, uno scenario a sé che si rovista dentro, si fascia di intimità, esercita verticali emozionali, nuota in solitudini spesse, e che nel giro di nove tracce trasmette un pathos “indipendente” che dolcemente graffia e lascia ascolti pieni di lividi.

Love songs for Freaks & Dead Souls è un disco in cui la tara di illusioni, disillusioni, scoperte e somme tirate fa peso specifico per una poetica bluastra, piena di visioni, storie e aree allucinate alla Ani DiFranco d’antan che l’artista R.Y.F. (Restless Yellow Flowers) si trascina dentro con una chitarra, una voce stupendamente “impossessata” di malinconia e tutta un’atmosfera ossessiva a fare da sfondo e che dà l’accento ad una tracklist fantastica, marcatamente in down, ma appunto per questo fantastica.

R.Y.F. ha una chiave di lettura maledettamente introversa, acustica, elettrica, limature crude di parole, pensieri, concetti, che fanno “estemporaneo” per anime in pena e sogni azzerati. A random il rammarico di Echo, il becchettare ansioso I Monster, l’amaro Rain (Sky’s tears) o la visione storta che L.E.S.B.O.D.R.A.M.A proietta con fare schizoide.

La scelta di usare un anonimato nel nome potrebbe non convincere, ma il disco che sta sotto lo fa, eccome!

Max Sannella