RED HOT CHILI PEPPERS
"The Getaway"
(Warner Bros, 2016)
Meno, molto meno acrobatismi e molta, ma molta più armonia. Undici dischi sul groppone, una vita sul filo di tutto e il nuovo chitarrista Klinghoffer che occupa lo spazio di un impenitente Frusciante ancora scappato da casa. Ma onestamente erano, sono e saranno sempre grandi questi saltimbanchi del funk rock, i Red Hot Chili Peppers di nuovo in pista con The Getaway, tredici brani di un nuovo corso e dolcemente stupendi Dark Necessities, The Longest Wave, Goodbye Angel.
Kiedis e Soci (non mancano certamente le alchimie di basso di Flea) non nascondono di certo che della loro “fisicità funky” ben poche cose rimangono in sella, ma svoltano per un disco riflessivo, un rock a modo che fa pensare e riflettere, un rock pieno di hit, radiofonicità strippy che sconfina in tratteggi psichedelici che – se in tanti fa storcere la bocca – in tanti altri riscopre l’anima nuda di una band seminale del rock a stelle e strisce, una istantanea rivalutazione d’espressione artistica che vale per tutte le tracce proposte e per milioni di cuori palpitanti alla capsaicina.
Asterisco su Got Robot, le molle scattanti di Detroit e la stratificazione psych di Dreams On A Samurai, chiusura di un lavoro che ancora una volta si trasforma in “grandezza”! Alla faccia di Frusciante!
Max Sannella