JESUS SONS
"Bring It On Home"
(Mock, 2015)

jesus-sonsGarage rock does not get any more real than this, loro sono questo ed altro e per chi non li conoscesse si fanno chiamare Jesus Sons. Nati in un garage repair di motociclette nei sobborghi di San Francisco questi cinque capelloni capitanati dal carismatico Brandon Wurtz suonano un garage rock caldo e pieno di energia dal sapore retrò anni ’60/’70. Dopo il primo disco omonimo del 2014, edito dalla Mock Records, la band torna in pista con questo nuovo lavoro Bring It On Home. Risultato? Un album vivo, capace di esaltare mescolando garage rock, country e blues da far tremare anima e corpo. Il loro sound è paragonabile a quello di band quali Seeds, Creedence Clearwater Revival, Kingsmen o Electric Prunes che si muovevano nella San Francisco Valley e che rivoluzionarono il ben pensare comune della società americana con un movimento controculturale che invitava le persone ad abbracciare i cambiamenti culturali e a distaccarsi dalle convenzioni e dalle gerarchie esistenti all’epoca. I Jesus Sons sono il classico esempio di garage rock band degli anni ’60 non solo nello stile ma anche nella strumentazione impiegata in Bring It On Home; Tascam 388, amplificatore Silvertone e chitarre giapponesi contribuiscono a cogliere in pieno l’essenza stessa del rock. Un album vero, tutto da vivere con armoniche, slide guitar, whisky e motorcycle riding che racchiudono la ricerca della libertà di oggi e di domani.

Mattia Camporesi