CAMPO MAGNETICO
"Li Vuoi Quei Kiwi?"
(Autoprodotto, 2016)

Il nucleo della band, costituito dal leader-flautista Gianni Carlin, alle prese anche con glockenspiel, kaos pad mini 2, monotron, nonché effetti speciali, dal chitarrista Emmanuele Burigo, Antonio Nabari al basso ed Enrico Tormen alla batteria, con i primi due reduci dai trascorsi con la John Silver Band, gruppo progressive rock-blues autore nel 2009 dell’album La Luce Che Muore Nel Buio, vede la luce a Belluno all’alba del 2014. La proposta musicale del loro full lenght d’esordio, stampato su compact disc in edizione limitata a sole 100 copie, evidenzia quanto il background di Carlin (artista poliedrico, cimentatosi in passato anche con la realizzazione di un libro di poesie) e compagni, converga perlopiù verso una matrice seventies oriented. Non c’è un preciso filo conduttore nei circa 48 minuti che prendono vita districandosi in 9 tracce strumentali e titoli, come ad esempio l’opener Pane Da Guardia o l’epilogo del disco La Tua Ciabatta Focosa, mettono in risalto l’ironia, giocosamente borderline dei quattro ragazzi veneti. Il flauto traverso suonato da Carlin, strumento peculiare nel “sound pattern” del Campo Magnetico, non può che rimandare inevitabilmente l’ascoltatore a Ian Anderson e ai suoi Jethro Tull, ma i piacevoli affreschi sonori, a tinte progressive psichedeliche, sconfinano sporadicamente in sorprendenti assoli estemporanei dove trovano autorevolmente spazio anche tastiere, effetti rumoristici e i riff guitar talora distorti o con reminiscenze sabbathiane di Burigo. I nostri attualmente al lavoro in studio, per registrare pezzi con testi in italiano, iniziati già in parte a proporre nelle performance dal vivo, si apprestano quindi a una seconda release discografica. Intanto, godiamoci le gradevoli note di Li Vuoi Quei Kiwi?

Luciano De Crescenzo