Tag: Luciano De Crescenzo

UNIMOTHER 27
"Fiore Spietato"
(Pineal Gland, 2017)

Unimother 27 è il moniker del polistrumentista abruzzese Piero Ranalli, già attivo come bassista sul calare degli anni ’80 prima nei City Sewer System e successivamente con il trio space rock psichedelico degli Insider. È stato inoltre nell’ormai lontano 2002, uno dei fondatori degli Areknames, band progressive rock dalla fosca matrice sonora Van Der Graaf

BANANA MAYOR
"Primary Colours Part I: The Red"
(Karma Conspiracy, 2016)

Il nucleo della band pugliese inizia a prendere forma nell’aprile 2006 e dopo qualche cambio di formazione, l’EP autoprodotto Confused Mind due anni dopo ne sigla l’esordio discografico; un mix di funky, stoner e nu metal che dopo varie vicissitudini viene seguito nel 2014 dal primo album (sempre autoprodotto), il tambureggiante Zombie’s Revenge. Primary Colours

CAMPO MAGNETICO
"Li Vuoi Quei Kiwi?"
(Autoprodotto, 2016)

Il nucleo della band, costituito dal leader-flautista Gianni Carlin, alle prese anche con glockenspiel, kaos pad mini 2, monotron, nonché effetti speciali, dal chitarrista Emmanuele Burigo, Antonio Nabari al basso ed Enrico Tormen alla batteria, con i primi due reduci dai trascorsi con la John Silver Band, gruppo progressive rock-blues autore nel 2009 dell’album La

HIFIKLUB VS FATSO JETSON
"Double Quartet Serie #01"
(Subsound, 2016)

All’epilogo dell’ormai remoto 1960, vide la luce Free Jazz: A Collective Improvisation, sesta fatica discografica di Ornette Coleman, padre del free jazz, partorita attraverso un criterio realizzativo rivoluzionario per gli standard musicali dell’epoca. L’album venne pubblicato esattamente nel settembre 1961, con l’esibizione di un doppio quartetto, uno inciso sul canale audio destro, l’altro sul sinistro;

KOTIOMKIN
"Squartami Tutta (Black Emanuelle Goes To Hell)"
(Subsound, 2016)

L’impatto con il trio abruzzese, formato da Enzo P. Zeder (basso), Davide Di Biagio (chitarra) e Gianni Narcisi (batteria) sprigiona sfumature grottesche, pressoché surreali già dal nome, che rievoca “Il Secondo Tragico Fantozzi” e la proiezione nel mezzo di una paradossale riunione aziendale della storpiatura parodistica de “La Corazzata Potëmkin”, opera del regista russo Sergej

FREE NELSON MANDOOMJAZZ
"The Organ Grinder"
(RareNoise, 2016)

Il trio scozzese nasce cinque anni fa, nella capitale Edimburgo dall’incontro tra Rebecca Sneddon (sax contralto), Colin Stewart (basso) e Paul Archibald (batteria e percussioni), con l’atipica ed intrigante aspirazione di miscelare sonorità free jazz e doom metal. L’alba discografica, siglata dall’EP Shape Of Doomjazz To Come nel 2011 è seguita dopo due anni da

GAUDI
"S/T"
(RareNoise, 2016)

Prima release discografica, per il bolognese Gaudi alias Daniele Cenacchi sotto l’egida della RareNoiseRecords. Veterano di lungo corso, apprezzato compositore, musicista e produttore discografico di stanza a Londra da oltre due decenni con ben trentacinque anni spesi nel mondo della musica e una quindicina di album all’attivo, attraverso le due tracce contenute in questo 10″,

MR BISON
"Asteroid"
(Subsound, 2016)

Dopo l’esordio siglato da We Don’t Like Love Songs, EP datato 2011 e il successivo full lenght We’ll Be Brief (sempre sotto l’egida della Subsound Records), il trio di Cecina (provincia di Livorno), il cui nome è curiosamente tratto da un personaggio (M. Bison) “nato” all’alba degli anni ’90 nel celebre videogame Street Fighter II: