RAZOR CUNTS
"Nature's Pocket"
(Kitchen Leg, 2017)

Punk attitude, deviazioni lo-fi, echi no-wave, sperimentazione senza compromessi. Bastano poche parole per circoscrivere le sonorità che caratterizzano questo ottimo lavoro targato Razor Cunts, duo femminile con sede a Berlino, dotato di una singolare vena creativa, capace di proporci una serie di killer songs originalissime! Ambika Thompson (cello, batteria e voce) e Jane Flett (cello, tamburo e seconda voce) vi sorprenderanno con le loro voci uniche e i loro strumenti usati e violentati con una rara ispirazione compositiva. Edito come nastrotape con una cover art realizzata dal grafico Andrew Kemp, il lavoro della band alterna una serie di 11 brani variegati, ma tutti accomunati da un fervore creativo rock al limite del collasso emotivo e dell’abrasione sonora.

Dalla tribale e paranoica Brat Attack, passando per la danza nevrotica di Wait Wait Wait Wait, al visionario punk-lo fi di Bats And Waltuns. Gli strumenti e le voci sono l’incipit su cui tutto nasce e si distrugge vorticosamente. La graffiante e stridente It’s A Thing, il cabaret teso di Nightmares, le violenze soniche di Turpentine, il garage punk alterato di Die Die Die. Affascinante la capacità della band di far confluire in un suono personale una serie di suoni che affondano le loro radici nel garage ’60, nel punk ’77 e nella new wave più sperimentale di band come Raincoats, Teneege Jesus And Jerks, X Ray Spex e Bikini Kill. Terminano le follie acustiche di Cock Rock, il mantratrip di Justin Time, le vibrazioni nevrotiche di Telephone. Mettono fine al massacro le allucinazioni acustiche e le cantilene dark-noise di Tampon Mouth, epilogo finale di un disco davvero unico!

Tempo stimato per la ripresa dopo l’ascolto, 2 ore e una buona dose di tranquillanti. Ascoltare per credere.

Marco Frastuoni