CANTI MAGNETICI

Ipnotizzano e stupiscono come se fosse sempre la prima volta. Continua il viaggio di Frastuoni alla scoperta della produzioni firmate Canti Magnetici, l’etichetta pugliese fondata da Gaspare Sammartano, Andrea Penso e Donato Epiro. Dopo le prime sette release, una più bella dell’altra, eccone altre di pari numero e pari bellezza.

Canto 08 – Elisha Morningstar “MTS” (10/05/2017, lt. ed. 70)
Elisha Morningastar è un progetto dell’italiano Francesco Tignola. Il suo MTS è fantastico esempio di musica sperimentale “di qualità”. Untitled I, è una traccia ambient di grande effetto: rumori, suoni astratti, acqua, vento, il cinguettio degli uccelli ed interferenze spettrali creano un equilibrio sottile e pronto ad esplodere nella successiva Untitled II. Le fugaci armonie iniziali vengono sopraffatte dalla potenza di una coltre oscura di stampo noise con venature drone. Stupendo il finale: una sorta di celebrazione della solennità dell’acqua. L’elogio del field recordings.

Canto 09 – Acchiappashpirt “Tola” (10/05/2017, ltd. ed. 50)
Acchiappashpirt nasce dalla collaborazione tra la poetessa albanese Jonida Prifti e il sound artist Stefano Di Trapani. “Tola è la storia di una ragazza che scopre la libertà attraverso le frequenze di una radio”, unico mezzo per evadere dallo stato totalitario imposto da Enver Hoxha in Albania. Tola è un’opera di sound poetry potente, che colpisce dritto al cuore.

Canto 10 – Joshua Bonnetta “Low Islands” (10/05/2017, ltd. ed. 100)
Joshua Bonnetta è un artista di origini canadesi dall’approccio interdisciplinare, che spazia tra il cinema, il teatro e la musica. Con i suoi lavori, ha partecipato a festival internazionali come: The Berlinale, The Toronto International Film Festival, The Images Festival, Mutek International Festival Of Electronic Music, European Media Arts Festival e tanti altri. Low Islands, con la sua traccia The Bay Of Broken Things, è la colonna sonora ideale per un viaggio attraverso i mutamenti dell’ambiente. La cassetta racchiude field recordings di cinque isole nei pressi del Mar Baltico. Una sorta di mappa, un’opera naturale ispirata, forse, da un passo di “The Night Country”, libro dell’antropologo statunitense Loren Eiseley.

Canto 11 – Gaspare Sammartano “Rompighiaccio Destiny” (18/12/2017, ltd. ed. 80)
Cofondatore di Canti Magnetici, Gaspare Sammartano è un musicista e produttore che focalizza il suo lavoro sulle manipolazioni dei suoni e sull’evoluzione delle tecniche di campionamento. Rompighiaccio Destiny è pura improvvisazione. È il bisogno di sfuggire a schemi prestabiliti, di lasciarsi andare. “We have an increasing desire in any case to get firm ground under our feet. The floe has been a good friend to us, but it is reaching the end of its journey, and it is liable at any time now to break up and fling us into the unplumbed sea” (SOUTH, the story of Shackleton’s last expedition 1914-17: chapter III, Escape from the ice).

Canto 12 – Videobasic “To Our Good Friends In The Western Alps” (18/12/2017, ltd. ed. 50)
Videobasic è il progetto formato da Michele Mazzani e Gabriele Gotini. Il duo, già presentato nella prima monografia con Untitled, propone To Our Good Friends In The Western Alps. Cassetta intensa ed emotiva, ma pur sempre legata alla cultura underground dei suoi protagonisti, viene registrata a Torino, dopo aver raccolto le idee in un breve soggiorno alpino. Tecniche come la manipolazione dei nastri o il circuit banding sono alla base di questa mezz’ora di limpida sperimentazione, a metà tra “armonia” ed alienazione. Fra le righe, anche qualche interessante spoken word.

Canto 13 – Luigi Monteanni “Om Telolet Om” (18/12/2017, ltd. ed. 80)
Cofondatore dell’etichetta Artetera (che ritorna spesso sulle nostre pagine), Luigi Monteanni esordisce nel catalogo Canti Magnetici con Om Telolet Om. Legato particolarmente ad un “gusto esotico”, la genialità di Monteanni risiede già nel pensare, anche solo per gioco, ad una cosa simile. “Om Telolet Om”, solitamente scritto su carta, è un meme indonesiano (traducibile in “Uncle Honk Uncle”, in inglese, o “Zio, Strombazza!”, in italiano) utilizzato dai ragazzini per far suonare il clacson agli autisti di alcune compagnie di autotrasporti. La particolarità di questi autobus è, infatti, un clacson personalizzato, che produce suoni diversi e molto vicini a quelli di strumenti tradizionali come la tromba o il rebab. La cassetta è interamente basata su field recordings presi dal web ed assemblati con maestria dal suo autore. Una sorta di sound delle sottoculture.

Canto 14 – Michael Bonaventure “Darenth” (18/12/2017, ltd. ed. 80)
Ultimo canto affidato a Michael Bonaventure, compositore scozzese fortemente interessato alla musica liturgica e rituale. Darenth, che deve il proprio nome ad una zona del Kent, è un’opera di meditazione drone e di poesia eterea. In tutte e tre le parti che compongono la cassetta, Bonaventure costruisce un’armonia interiore basata su paesaggi immaginari e visioni extrasensoriali. Elementi come fenomeni astronomici e sovrannaturali, nonché una certa passione per l’esplorazione, sono perfettamente riconoscibili all’interno di un suond misterioso e purificatore.

Tutto meraviglioso!

Gerry D’Amato