PLUS 
“The Seven Deadly Sins” 
(Probe, 1969)

The Seven Deadly Sins è l’album realizzato dal misterioso trio Plus uscito nel 1969. Il gruppo è composto da Max Simms al basso, Mike Newman alla batteria, autore del pezzo Fighting, Spitting, Kicking Woman incluso nell’album Fresh Out Of Borstal dei Fresh uscito nel 1970 assieme al chitarrista dei Plus, Tony Newman, che oltretutto militò nei Flying Machine ed ancor prima nei Pinkerton’s Assorted Colours. La collaborazione ha una certa importanza poiché i brani del disco dei Fresh vennero scritte da una serie di personaggi ed artisti inglesi considerati pionieri della musica rock degli anni ’60 tra cui anche Mick Jagger e Keith Richard. La band, originaria dall’Inghilterra, ebbe un discreto successo soprattutto in America, difatti, il disco uscì prima per la statunitense Probe Records, nata nel 1968 quale sub label della major ABC indirizzata alla psichedelia e al rock progressive. Per l’etichetta tra il 1968 ed il 1970 uscirono dischi che fin da subito vennero considerati capostipiti del genere, tra i quali ricordiamo i primi due LP dei Soft Machine, l’omonimo dei Morgen ed Emerge dei Litter. La Probe chiuse i battenti in America nel 1970, ma dal Regno Unito continuò sul mercato internazionale sino al 1974 come distributrice di materiale dell’ABC e della Dunhill Records.

Alla realizzazione dell’album dei Plus hanno collaborato alcuni nomi di spicco della scena musicale inglese, fra cui il loro ingegnere del suono Andy Johns. Andy collaborò anche alla realizzazione di dischi importanti negli anni ’60 e ’70 tra i quali l’impareggiabile Disposable dei Deviants, Heartbreaker dei Free, Out Of The Storm di Jack Bruce ed il famosissimo Blondes Have More Fun di Rod Stewart che contiene la Da Ya Think I’m Sexy? che ha fatto ballare un’intera generazione di notturni discotecari, coverizzata nel 1993 anche dai Revolting Cocks. Ci sono altri due nomi importanti da ricordare della scena britannica che hanno contribuito alla realizzazione del disco ossia Ray Singer e Simon Napier Bell nelle vesti di arrangiatori, produttori e scrittori dei brani assieme ai due Newman oltre che di See You Later di Fresh Out Of Borstal. Ray Singer oltre ad aver composto materiale come solista e ad aver suonato nei Nirvana (UK), fondò la Singer Records. Simon Napier-Bell, invece, ebbe una lunghissima carriera come manager di gruppi e cantanti famosi tra gli anni ’60 e ’80, tra cui gli Yardbirds, i T. Rex, i Japan, i Wham!, gli Ultravox e Sinead O’Connor. Simon fu anche coautore di uno dei brani pop inglesi più famosi dei ’60, You Don’t Have To Say You Love Me interpretata anche da Dusty Springfield nel 1966 e dal Re del Rock And Roll, Elvis Presley, nel 1970. Entrambi i pezzi raggiunsero posizioni alte nelle classifiche dei singoli più venduti in Inghilterra e in America.

Il tema del disco è centrato sui sette peccati capitali elencati intorno alla seconda metà del 300 d.c. da un monaco asceta, tale Evagrio Pontico, rappresentati dai sette monaci raffigurati sulla copertina del disco, sei dei quali senza volto ed uno con la faccia da mostro.

Il disco esce negli Stati Uniti in versione gatefold cartonata die cut-cover ed unipack. L’edizione americana è la più consigliata in quanto le successive su Probe/EMI per il mercato inglese e Stateside/EMI per quella francese sono a busta singola entrambe laminate (la prima con il flipback sul retro). All’interno la la copertina apribile è arricchita da immagini raffiguranti scene infernali, dannati e bestie che si nutrono delle anime dei condannati a bruciare tra le fiamme. Per le tre stampe menzionate la track list è sempre la stessa e ciò vale anche per la prima stampa uscita in CD per la tedesca Free Records del 1999.

The Seven Deadly Sins è un concept album o per lo meno è molto vicino ad esserlo. Il disco, che non conosce pause tra una traccia e un’alta, è strutturato circolarmente nel senso che il primo brano del lato A Twenty Thousand People si lega all’ultimo del lato B con lo stesso titolo. I due pezzi però sono differenti dal punto di vista musicale. L’Introit del lato A è un hard rock progressive, mentre Dismissal chiude il lato B con toni sarcastici, burleschi e grotteschi vicini a quelli che negli anni ’70 accompagneranno il famoso cult movie “The Rocky Horror Picture Show”. Il disco inizia con il comando ammonitore divino di un monaco dell’Apocalisse che precede la versione hard-prog di Twenty Thousand People. Immediatamente dopo con Toccata si entra nella cattedrale del terrore con una strabiliante versione di musica classica ed hard rock cantata in latino della toccata e fuga di Bach. Gli altri pezzi che dominano i solchi del lato A, Daddy’s Thing, Pride, Open Up Your Eyes, Gemegemera, si intervallano tra bellissime cavalcate hard progressive e ballate angeliche cariche di emotività paradisiaca, quest’ultime messe appositamente per rompere l’incantesimo infernale dei sette monaci. Senza questo concepimento il disco risulterebbe troppo scontato e prevedibile. Il lato B dell’LP si apre con Devil’s Hymn un’invocazione al diavolo che prosegue a cavallo di note hard-jazz prog accompagnate da corale funebre. Segue una Maybe You’re The Same dai forti richiami hard progressive ma con venature leggermente pop. I’m Talking As A Friend ha invece tutte le caratteristiche di una scuola beatlesena degli anni della maturità. Si conclude con l’hard progressive di Something Is Threatening Your Family e la già citata Dismissal.

Un lavoro che non ha problemi a mostrare le due facce della stessa medaglia. Sta a voi a decidere se Twenty Thousand People debba essere solo ironia o un serio comando apocalittico.

Moretto Massimo