ROCK’N’ROLL REVOLUTION IN THE STREETS
 
A (New)Riot with The Creeping Terrors, Raspberry Bulbs and Radio Sect

Ho da sempre avuto la convinzione che il termine post-punk fosse facilmente utilizzato per identificare le sonorità di alcune formazioni ancora troppo legate al punk per essere inserite nella corrente dark-wave e viceversa creando di fatto una confusione generale nei lettori. Premesso che questo stile trova la sua collocazione in un determinato periodo che va dal 1978 al 1981, in alcuni gruppi a venire ha mantenuto intatta la furia che era del movimento ribelle incontrando nel corso degli anni l’evoluzione atavica della new wave in una sorta d’incrocio tra luce e oscurità. Su questi binari si muovono i tre gruppi di cui andremo a scrivere, molto diversi tra loro ma con la medesima attitudine.

The Creeping Terrors provengono da Londra e sono un trio capitanato da Consuelo De La Muerte cantante bassista ed unica superstite del precedente lavoro “Evil Witch Bitch” uscito nel 2017. Lo scorso 11 febbraio hanno pubblicato il loro secondo albo “Medusa Complex” dove nelle dieci canzoni che lo compongono la furia del ’77 collide con death-rock, garage, psichedelia e dark ed il risultato è un album fulmineo, diretto, di quelli che ti ripuliscono la mente; c’è qualcosa di sinistro nelle tematiche trattate, meno riot-girls rispetto agli esordi ma sempre di denuncia. Lo scenario è inquieto e notturno e nella sua struttura “Medusa Complex” mi ha ricordato gli esordi di una grandissima band Italiana, i Not Moving di Dome La Muerte e non è un caso l’omonimia del cognome scelto dalla front-woman che alterna a brani in ‘nglese altri cantati in tedesco, spagnolo e italiano.

Il secondo gruppo arriva da Brooklyn e si chiamano Raspberry Bulbs; sono un trio che affonda le radici nella scena hardcore newyorkese ed il loro esordio su album “Before The Age Of Mirrors” è andato sold out pochi giorni dopo la sua uscita del 21 febbraio. Il disco presenta 12 brani per circa 38 minuti di musica che in alcune occasioni sforano i quattro, cosa piuttosto atipica per una band di questo genere musicale. L’irruenza delle loro sonorità si alterna alla tecnica della psichedelia più freak-out e il risultato è un punk-core piuttosto acido con delle cadenze quasi doom. I testi ovviamente non possono che evidenziano fortemente la manipolazione da parte di istituzioni e media della massa con una buona dose di humor.

L’ultimo combo sono i Radio Sect quartetto proveniente da Atene, Grecia anche loro all’esordio con un Mini LP di 6 tracce intitolato “State Of Emergency”. Tranne nella seconda canzone Void che mi ha ricordato i Gang Of Four l’influenza delle altre composizioni e ben individuabile nei Play Dead, quartetto (guarda caso) proveniente da Oxford che negli anni ’80 sviluppò un interessante suono dalle ceneri del post-punk diventando una delle band più seguite nella corrente epica della dark-wave. Sarà anche per la presenza delle due chitarre ma il disco è molto piacevole e non cade in monotonie.

Sarò ripetitivo ma mi sento di consigliare questi tre lavori soprattutto per la linfa vitale che apportano qualitativamente all’altalenante panorama indipendente. E scusate se è poco.



Luca Sponzilli