MIDLAKE
"For The Sake Of Bethel Woods"
(ATO Records / Bella Union, 2022)
Continuano ad arrivare negli ultimi anni dalle contrade più disparate degli Stati Uniti vibrazioni melodiche ed armoniche di alternative rock e folk rock affascinanti, quasi a voler dipanare all’infinito un mood musicale anni 2000 avvolgente e consolatorio alle cui spire seduttive è impossibile sottrarsi. Se a orientare e guidare questo trend sono stati i Fleet Foxes da Seattle (stato di Washington) e i Flaming Lips dall’Oklahoma con i loro ultimi magnifici lavori (rispettivamente Shore ed American Head) ora vi si aggiungono gli altrettanto seducenti texani Midlake, che non incidevano un lavoro in studio dal 2013 (Antiphone). Giungono con questo nuovo For The Sake of Bethel Woods al loro sesto lavoro in studio da quel Bamnan And Slivercork che datava 2004, cui sono seguiti dischi sempre di alto livello: The Trials Of Van Occupanther (2006), The Courage Of Others (2010) fino a quello della serie LateNightTales (2011) che indicava chiaramente le radici artistiche folk (soprattutto british) della band nella scelta di brani – tra gli altri – di Fairport Convention, Steeleye Span, Sandy Denny, Flying Burrito Brothers, Espers, Vashti Bunyan, Scott Walker.
La genesi di For The Sake Of Bethel Woods è abbastanza curiosa: pare sia apparso in sogno al tastierista della band Jesse Chandler il padre scomparso nel 2018 raccomandandosi di riunire la band; lo stesso padre che appare ritratto smarrito sulla copertina del disco all’età di 16 anni tra la miriade immensa di presenti al festival di Woodstock nel 1969.
Tuttavia l’etichetta di alternative folk rock band che si trova in giro in rete sta piuttosto stretta ai Midlake – guidati dal chitarrista e cantante Eric Pulido – di questo For The Sake Of Bethel Woods che trovano la loro ragion di essere in brani e ballate ben sagomati e dalla consistente vena melodica e romantica, ricchi di tastiere e cori decisamente affascinanti.
Uno stato di grazia ispirativo che trapela per tutto il disco avvolgendo l’ascoltatore in episodi letteralmente incantevoli come Feast Of Cartoon, Bethel Woods, Meanwhile …, Noble, attraversati da increspature e sfumature sottilmente psichedeliche, nobilitati spesso e volentieri da un mood notturno.
Le tastiere, le loro preziose tessiture quasi “canterburyane” in alcune occasioni, sono decisive nell’economia di For The Sake Of Bethel Woods così come le suadenti e carezzevoli performance vocali di Eric Pulido (Dawning, The End). Come si usa spesso affermare non c’è da buttare davvero nulla in questa sesta fatica discografica dei Midlake, che idealmente fa la coppia perfetta con lo Shore dei Fleet Foxes di due anni fa, e che come quel disco ha completamente fatto breccia nel nostro cuore.
Pasquale Boffoli
Meanwhile
https://youtu.be/cZjtH5Laqmo
Bethel Woods
https://youtu.be/-AOyTG-L-Jw
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https://midlakeband.com/
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