Tag: Danilo D’Alessio

MARIO SCHIANO, DOMENICO GUACCERO, BRUNO TOMMASO, ALESSANDRO SBORDONI
"De Dé"
(Folkstudio, 1977)

L’estemporaneo ensemble composto da Domenico Guaccero, Bruno Tommaso, Alessandro Sbordoni e soprattutto Mario Schiano, uno dei padri del free jazz in italia, in omaggio al poema di Stéphane Mallarmé “Un Coup De Dés N’Abolira Jamais Le Hasard” (Un tiro di dadi mai abolirà il caso), uno dei punti di riferimento della poesia visiva, di cui non possiamo non citare anche il surrealistico tributo filmico di

BAXAMAXAM
"S/T"
(Black Sweat, 2013)

Delle volte per sfuggire al continuo overload cognitivo ed esistenziale, sentiamo l’esigenza di volgere almeno uno sguardo ad un modello di vita essenziale e consapevole, basato su conoscenze semplici, ma profonde, eliminando tutto ciò che è superfluo. Un’occasione di “fuga” può venire anche da un disco impregnato d’Africa come Baxamaxam. Il caso ha voluto che il

TETUZI AKIYAMA
"Don't Forget To Boogie!"
(Idea, 2003)

Nella continua e costante ricerca di pregevoli albums da recensire che hanno subito soprattutto in Italia una scarsa o addirittura nessuna copertura mediatica sia su riviste cartacee specializzate sia sul web, voglio estrapolare quasi a caso dalla mia multiforme e variegata raccolta di “oscurità” discografiche, un album uscito solo su vinile nel 2003, su etichetta

GORECKI
"Symphony No. 2 "Copernican" / Beatus Vir"
(Naxos, 2011)

Il compositore polacco di musica contemporanea Henryk Mikolaj Gorecki (1933-2010) è conosciuto soprattutto per il fenomenale ed inatteso successo di vendite, considerando l’ambito musicale di appartenenza, della quasi ormai “pop” Symphony No. 3 nella versione diretta da David Zinman con la London Sinfonietta e il soprano Dawn Upshaw, distribuita dalla Elektra-Nonesuch (Warner) nel 1992. La sua musica caratterizzata sempre da un forte riferimento

CRAIG LEON
"Nommos"
(Takoma, 1981 – Superior Viaduct, 2013)

Il pezzo più raro e contraddittorio dell’etichetta folk-blues Takoma del compianto genio John Fahey, che ne conferma ancora una volta l’apertura mentale e musicale a dispetto dei bacchettoni conservatori del blues, è sicuramente questo album di musica elettronica “rituale” e primitiva proprio come la musica delle radici, uscito nel 1981, finalmente ristampato solo in vinile