DILIS
"L'Alba Negata"
(Bulbartworks, 2014)

DilisDietro al moniker Dilis si cela il partenopeo Pietro Di Lietro, questa volta alle prese con un progetto solista a seguire l’esperienza La Condizione Danzante partorita nel 2007. Sotto la nuova sigla, un EP omonimo del lontano 2009, l’album Nulla Da Capire dell’anno successivo e questo L’Alba Negata, che ritorna al breve formato dell’esordio. L’EP, pur presentando un package “rustico” che riporta un po’ alla mente umori folk del profondo sud americano in “old school” style, mette in mostra quattro tracce ben ancorate ad una dimensione europea o per meglio dire nostrana con il violino di Dario Patti a dare un’impronta abbastanza marcata. Se di rock d’autore “made in Italy” si tratta, non si poteva prescindere da un cavallo di razza quale Federico Fiumani, lo spettro dei cui Diaframma aleggia in modo sottile e discontinuo sia tra i solchi dell’incalzante e progressiva L’Alba Negata che della più morbida Addio RazionaleLe Nostre Mani riporta alla memoria invece la penna dei Tiromancino mentre nella conclusiva Lontano Da Tutto Pietro mette in mostra notevoli capacità nel gestire un tete-a-tete con l’acustica che nel caso specifico regala addirittura brividi Nick Drake. Un EP intenso che viaggia sul filo della tristezza e della malinconia tra versi poetici a sfondo sentimentale senza però dipingere scenari disperati. Nelle parole dell’autore: “L’Alba Negata è un confronto con la coscienza, la consuetudine di non pensare al giorno nuovo che sorge come opportunità di rinnovamento, rimettere in discussione tutto e diventare altro, la rassegnazione verso la routine quotidiana che accettiamo come certezza di vita”. L’unica pecca, a mio modesto avviso, sono i versi che spesso non riescono a mantenere il passo “ritmico” con la musica, per il resto tanto di cappello.

Salvatore Lobosco