SIMON BALESTRAZZI / UNCODIFIED
"Crash Tape #10"
(Old Bicycle / Under My Bed, 2014)

Simon Balestrazzi : UncodifiedPiccolo gioiello industrial/experimental senza compromessi solo su audiocassetta (Crash Tape), limitato a 100 esemplari dall’interessante artwork, per Simon Balestrazzi e Uncodified (Corrado Altieri). Da sempre pionieri della scena noise italiana, dediti alla vera sperimentazione “rumoristica”, insieme in questo split dagli ottimi contenuti. Simone è una di quelle figure che, fin dall’inizio della sua avventura artistica con i Tac, ha proposto lavori mai scontati, veri e propri “concept album”, dove la ricerca, prima tematica e poi sonora, prende vita attraverso l’utilizzo “limite” delle macchine elettroniche. Balestrazzi osa li dove pochi ricercatori del suono si sono avvicinati, dando valenza a “creazioni elettroniche” uniche e pregevoli, tappeti sonori di umori e realtà devastate e devastanti. Prendendo spunto dalle vicende del minotauro di Durrenmatt, Balestrazzi costruisce 20 minuti di terror-noise cerebrale e celebrativo, un susseguirsi di suoni oscuri e metafisici che ci sconvolgono e terrorizzano calamitando l’ansia al centro di noi stessi. Tre “atti” denominati Eine Ballade, che, da un inizio lento e ipnotico dal ritmo metallico si diffondono catarticamente tra dronici passaggi e pura ricerca industrial. Un “suono” che ci turba e che non lascia scampo, che scava solchi come tuoni, micidiale. Non da meno Altieri (Uncodified), creatore trasversale di una power-electronics implacabile. Se speravamo in un attimo di pausa emotiva, nulla, il muro di devastanti suoni che scaturisce dalle manipolazioni degli strumenti di Altieri è vertiginoso, da scenari post-apocalisse a glaciali mutamenti di onde rumoristiche. Come se un vento di note gelide calasse sulle nostre orecchie, in attesa di un colpo di grazia che ben presto arriverà. Dilatazioni elettriche, pioggie acide, vento al vetriolo, scaglie di metallo, lame lisergiche. Altieri ci da un pugno nello stomaco.

Un documento sonoro che rende giustizia sia a Balestrazzi che ad Altieri, entrambi degni di entrare a buon merito tra le fila di chi, senza difficoltà e con grande convinzione, tende da anni ad una ricerca del suono personale e coraggiosa, alla creazione di un elettronica “diversa” e “sconcertante” che ci disturba nel profondo, ma che ci affascina e ci sconvolge come solo la vera “arte” sa fare. Bevor Die Sonne Kam.

Marco Pantaleone