P.O.M.A.
"Paranoid Room"
(Misto Mame / Toten Schwan, 2016)

P.O.M.AMassimiliano Alfi e Paolo Oliva, in arte P.O.M.A. (alias di Performance Orale Mistica Astrale), odiano la luce, le stille e i bagliori del giorno, preferendo i clangori, le tensioni, i riverberi del buio, e questo Paranoid Room la dice lunga circa il loro domicilio estetico, il proprio delirio espressivo che in sette modi espleta la sua funzione magnetica, quella di introdurre l’ascoltatore in un regno verticale verso il basso del profondo.

Esistenziale, rappreso, dilatato e ottimamente manipolato attraverso drum e algebre computerizzate, è un disco di sensazioni, rumori, graffi e sperimentazione abissale che raggiunge l’udito al pari di un cortocircuito emozionale, caldo/freddo, ma emozionale. Un continua sperimentazione che il duo calabrese immola al sacro fuoco della metafisica cosmique, tracce registrate in presa diretta da Poma e Frank Brait e che regalano “una, due, tre dimensioni” in cui galleggiare e stravolgere le proprie convinzioni vibratili.

Tracce come il rimbombo noisey claustrofobico di Zaira, la collusione sonica di Adolfo Era Un Noiser e l’onda psichedelica che tinge Non Plus Ultra sono il concetto e la forma di un disco che potrebbe istigare al plagio anche alieni in trasferta.

Max Sannella